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Cari amici,
È per me una grande gioia ricevere in questa udienza un gruppo tanto numeroso, venuto da Madrid e dalla Spagna, per ricevere la croce dei giovani che percorrerà diverse città fino alla Giornata Mondiale della Gioventù, a Madrid nel 2011. Saluto cordialmente il signor cardinale arcivescovo di Madrid, Antonio María Rouco Varela, che presiede questo pellegrinaggio, il coordinatore generale della Giornata, il suo vescovo ausiliare, monsignor César Augusto Franco Martínez, e gli altri vescovi, sacerdoti e catechisti che hanno voluto essere qui. Saluto con affetto soprattutto voi, cari giovani, che, prendendo la croce, professate la vostra fede in Colui che vi ama infinitamente, il Signore Gesù, il cui mistero pasquale celebreremo in questi giorni santi. Come ho detto in un’altra occasione, «la fede, a modo suo, ha bisogno del vedere e del toccare. L’incontro con la croce, che viene toccata e portata, diventa un incontro interiore con Colui che sulla croce è morto per noi. L’incontro con la croce suscita nell’intimo dei giovani la memoria di quel Dio che ha voluto farsi uomo e soffrire con noi» (Ai membri della Curia Romana, 22 dicembre 2008). Mi rallegra sapere che questa croce che avete ricevuto la porterete in processione il Venerdì Santo per le strade di Madrid perché sia acclamata e venerata.
Vi incoraggio, pertanto, a scoprire nella croce la misura infinita dell’amore di Cristo, e poter così dire, come san Paolo: «Vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me» (Gal 2, 20). Sì, cari giovani, Cristo si è donato per ognuno di voi e vi ama in modo unico e personale. Rispondete all’amore di Cristo offrendogli la vostra vita con amore. In tal modo, la preparazione della Giornata Mondiale della Gioventù, i cui lavori avete iniziato con grande speranza e dedizione, sarà ricompensata con il frutto che queste Giornate intendono recare: rinnovare e rafforzare l’esperienza dell’incontro con Cristo morto e risorto per noi.
Seguite le orme di Cristo! Egli è la vostra meta, il vostro cammino e anche il vostro premio. Nel motto che ho scelto per la Giornata di Madrid, l’apostolo Paolo invita a camminare «radicati e costruiti in Cristo, saldi nella fede» (cfr. Col 2, 7). La vita è un cammino, indubbiamente. Non è però un cammino incerto e senza destinazione precisa, bensì conduce a Cristo, meta della vita umana e della storia. Lungo questo cammino riuscirete a incontrare Colui che, offrendo la propria vita per amore, vi apre le porte della vita eterna. Vi invito, pertanto, a formarvi nella fede che dà senso alla vostra vita, e a rafforzare le vostre convinzioni, per poter così restare saldi nelle difficoltà di ogni giorno. Vi esorto, inoltre, affinché, nel cammino verso Cristo, sappiate attrarre i vostri giovani amici, compagni di studio e di lavoro, di modo che anch’essi lo conoscano e lo professino come Signore della loro vita. A tal fine, lasciate che la forza dall’Alto che è dentro di voi, lo Spirito Santo, si manifesti con la sua immensa attrattiva. I giovani di oggi hanno bisogno di scoprire la vita nuova che viene da Dio, di saziarsi della verità che ha la propria fonte in Cristo morto e risorto e che la Chiesa ha ricevuto come un tesoro per tutti gli uomini.
Cari giovani, questo tempo di preparazione alla Giornata di Madrid è un’occasione straordinaria per sperimentare anche la grazia di appartenere alla Chiesa, Corpo di Cristo. La Giornata della Gioventù manifesta il dinamismo della Chiesa e la sua eterna gioventù. Chi ama Cristo, ama la Chiesa con la stessa passione, poiché essa ci permette di vivere in un rapporto stretto con il Signore. Coltivate perciò le iniziative che permettono ai giovani di sentirsi membra della Chiesa, in piena comunione con i loro pastori e con il Successore di Pietro. Pregate comunitariamente, aprendo le porte delle vostre parrocchie, associazioni e movimenti affinché tutti possano sentirsi nella Chiesa come a casa propria, dove sono amati con lo stesso amore di Dio. Celebrate e vivete la vostra fede con immensa gioia, che è il dono dello Spirito. Così il vostro cuore e quello dei vostri amici si prepareranno per celebrare quella grande festa che è la Giornata Mondiale della Gioventù, e tutti vivremo una nuova epifania della giovinezza della Chiesa.
In questi giorni così belli della Settimana Santa, che abbiamo iniziato ieri, vi incoraggio a contemplare Cristo nei misteri della sua passione, morte e resurrezione. In essi troverete ciò che supera qualsiasi sapienza e conoscenza, ossia l’amore di Dio manifestato in Cristo. Imparate da Lui, che non è venuto «per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto di molti» (Mc 10, 45). Questo è lo stile dell’amore di Cristo, marcato con il segno della croce gloriosa, sulla quale Cristo è esaltato, alla vista di tutti, con il cuore aperto, perché il mondo possa guardare e vedere, attraverso la sua perfetta umanità, l’amore che ci salva. La croce diviene così il segno stesso della vita, poiché in essa Cristo vince il peccato e la morte mediante il dono totale di se stesso. Per questo, dobbiamo abbracciare e adorare la croce del Signore, farla nostra, accettare il suo peso come il Cireneo, per partecipare all’unica realtà che può redimere tutta l’umanità (cfr. Col 1, 24). Nel battesimo siete stati segnati con la croce di Cristo e ora le appartenete totalmente. Divenitene sempre più degni e non vergognatevi mai di questo segno supremo dell’amore.
Con questo atteggiamento profondamente cristiano, porterete avanti i lavori di preparazione per la Giornata Mondiale della Gioventù con successo e fecondità, poiché, come dice san Paolo, tutto possiamo in Colui che ci dà la forza (cfr. Fil 4, 13) e in Cristo crocifisso si sono manifestate a noi la potenza e la sapienza di Dio (cfr. 1 Cor 1, 24). Lasciatevi pervadere da questa potenza e sapienza, comunicatela agli altri e, sotto la protezione della Santissima Vergine Maria, preparate con dedizione e gioia la Giornata Mondiale della Gioventù che farà di Madrid un luogo che irradierà fede e vita, dove i giovani di tutto il mondo festeggeranno con entusiasmo Cristo.
Portate il mio affettuoso saluto alle vostre famiglie e agli amici e compagni che non sono potuti venire oggi, che benedico di cuore.
Buona Pasqua!
Grazie.
[Traduzione del testo originale in spagnolo a cura de “L’Osservatore Romano”]