CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 2 aprile 2009 (ZENIT.org).- Le operazioni umanitarie della Caritas nello Zimbabwe sono a rischio a causa della mancanza di fondi che minaccia la sopravvivenza di migliaia di persone.
Lo Zimbabwe, ricorda un comunicato Caritas inviato a ZENIT, sta affrontando una grave crisi umanitaria. La metà della popolazione dipende dagli aiuti alimentari; l’economia, il sistema sanitario e quello educativo hanno collassato; l’epidemia di colera non si ferma.
Caritas Internationalis ha lanciato un appello a gennaio per raccogliere 7 milioni di dollari per aiutare 250.000 persone a non morire di fame, assicurare l’assistenza sanitaria e fornire acqua pulita a 16.000 famiglie.
Fino a questo momento è stata raggiunta solo la metà della cifra necessaria. A causa della mancanza di finanziamenti, Caritas Zimbabwe ha potuto ordinare cibo per appena due mesi.
Cornelius Hamadziripi, direttore di Caritas Zimbabwe, ha affermato che la popolazione affronta “fame e malattie”. Gli abitanti del Paese “hanno urgente bisogno di più risorse per assicurare la copertura alimentare per i prossimi sei mesi. Sono vittime innocenti del collasso dello Zimbabwe”.
“Il mondo non può abbandonarci mentre affrontiamo questa tragedia”, ha dichiarato.
Il problema dei fondi arriva mentre nel Paese si sta iniziando a diffondere l’ottimismo in seguito a un accordo per la divisione del potere tra il Presidente Robert Mugabe e il suo partito Zanu-PF e il Primo Ministro Morgan Tsvangirai e il suo partito MDC.
“Prima una crisi seguiva un’altra crisi, lasciando la gente senza respiro”, ha ammesso Hamadziripi. “Il nuovo accordo affronta alcune delle sfide politiche esistenti e speriamo che la gente lo sostenga dentro e fuori lo Zimbabwe.”
L’appello della Caritas fornirebbe razioni mensili di cibo a 164.212 persone, per evitare malnutrizione e morte. I bambini sono i primi a morire di fame. Per questo, la Caritas fornirà il pranzo a 88.841 bambini in età scolare.
4.607 famiglie riceveranno una formazione agricola per migliorare la propria capacità di coltivare la terra. I centri sanitari riceveranno cibo e medicinali supplementari e la Caritas fornirà assistenza medica di base a 5.000 persone.
Lo staff dell’organizzazione risanerà pozzi, costruirà bagni, distribuirà tavolette per rendere potabile l’acqua e promuoverà la prevenzione del colera.