Cinque progetti per sostenere l'educazione in Africa

Iniziativa della onlus Harambee Africa International

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ROMA, lunedì, 22 dicembre 2008 (ZENIT.org).- “Soluzioni africane ai problemi africani” è il motto dell’azione promossa dalla onlus Harambee Africa International, un’associazione internazionale che dal 2002 – in occasione della canonizzazione di Josemaría Escrivá, fondatore dell’Opus Dei – promuove iniziative di educazione in Africa e sull’Africa.

Nel 2009 partirà la nuova campagna di raccolta fondi a sostegno di 5 nuovi progetti di sviluppo nell’Africa subsahariana, tutti promossi da organizzazioni africane, che interesseranno Kenya, Sudan, Congo, Camerun e Mozambico.

In Kenya, la Strathmore University avrà la possibilità di assicurare una formazione di qualità al personale docente delle scuole elementari e secondarie di Nairobi e delle province più remote del Paese, “rafforzando il senso di responsabilità e restituendo le giuste motivazioni”, ricordano gli organizzatori della campagna.

Il progetto durerà tre anni e conta di raggiungere 50.000 insegnanti, con una ricaduta su 2.500.000 bambini. Si tratta di “una sfida impegnativa, soprattutto nelle periferie delle aree urbane dove i fondi governativi a disposizione sono insufficienti, i salari degli insegnanti bassissimi e le infrastrutture inadeguate, con conseguenze gravi anche dal punto di vista dell’igiene e della salute”, spiegano.

In Sudan, la Fondazione Canossiana (dell’Ordine delle Canossiane, una delle poche Congregazioni religiose rimaste a sostegno dei profughi della tormentata regione del Darfur) potrà aumentare e migliorare la scolarizzazione primaria attraverso la formazione degli insegnanti e la riqualificazione dell’insegnamento nel campo profughi di Jabarona, tra i più affollati della periferia di Khartoum.

Il progetto durerà un anno e si prefigge di raggiungere 43 insegnanti e di avere un impatto sull’educazione primaria di 1.330 bambini.

Nella Repubblica Democratica del Congo verranno invece realizzate due scuole per l’istruzione materna e primaria, destinate ad accogliere 360 alunni, mentre in Mozambico l’Associazione per la salute integrale e lo sviluppo umano (ASIDH) prevede un progetto della durata di un anno che permetterà la realizzazione di un corso di formazione in infermeria (2.281 ore teoriche e 341 di stage sul campo) destinato a 30 allieve.

L’obiettivo, spiega Harambee, è quello di affiancare il Dipartimento di Salute della città di Maputo nello sforzo di assicurare ai cittadini un’assistenza medica di qualità. Al termine del corso, le studentesse otterranno un diploma riconosciuto dal Ministero della Salute e verranno reintegrate nelle Unità Sanitarie con la qualifica di infermiere.

In Camerun, Harambee mira infine ad appoggiare l’Associazione per la promozione della donna (APF), da anni impegnata nel miglioramento del livello socio-economico di giovani donne emarginate. L’iniziativa, della durata di un anno, vuole realizzare percorsi di formazione professionale e umana per migliorare il livello di preparazione di 33 giovani donne, permettendo loro una collocazione appropriata nel mercato del lavoro.

Nel 2009, inoltre, proseguiranno le iniziative di comunicazione e sensibilizzazione promosse da Harambee nel resto del mondo per diffondere la positività della cultura africana, tra cui il Premio Internazionale audiovisivo “Comunicare l’Africa”, vinto nell’ultima edizione – svoltasi a Madrid il 26 novembre scorso – dal reportage “Donne per un mondo migliore”, di Mayte Pascual, prodotto dalla TVE (la televisione pubblica spagnola).

Il Comitato Internazionale di Harambee vede la presenza di Italia, Spagna, Francia, Irlanda, Portogallo e Stati Uniti.

Per ulteriori informazioni: www.harambee-africa.org

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ZENIT Staff

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