Dopo la Giornata della Gioventù, Maria percorre l'Australia

Una delegazione di giovani ha ricevuto l’icona in Vaticano

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di Carmen Elena Villa

CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 16 dicembre 2008 (ZENIT.org).- L’icona di Maria che Giovanni Paolo II ha regalato ai giovani, nota come “Sedes Sapientiae”, è arrivata questo fine settimana in Australia, dove rimarrà per un anno, per raccogliere i frutti della Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney.

Si tratta di un’immagine della Vergine con il bambino Gesù, il cui autore è l’artista e sacerdote Ivan Rupnik S.I.. E’ l’espressione della vicinanza di Maria agli universitari, che percorre centri educativi e soprattutto atenei per volere del Papa.

Ogni anno viene consegnata a Roma a una delegazione di giovani, durante la Messa e l’incontro con il Santo Padre che si celebra nella Basilica di San Pietro. Questa volta l’Eucaristia è stata presieduta dal Cardinale Agostino Vallini, vicario della Diocesi di Roma, e si è conclusa con il discorso di Benedetto XVI giovedì.

“Nella vostra vita di studio e di ricerca volgete costantemente lo sguardo a lei, Sede della Sapienza, che continua a comunicare alla Chiesa e all’umanità gli avvenimenti e le parole di salvezza serbate nel suo cuore”, ha detto il Cardinale Vallini agli studenti al momento della consegna dell’icona.

Nel 2008, la Sedes Sapientiae è stata accolta dagli studenti rumeni, che l’hanno consegnata a una delegazione di giovani australiani.

“Essere a Roma è assolutamente fantastico, ed è una benedizione essere stato scelto come studente universitario dell’Australia nella delegazione di studenti cattolici. Questo rafforza la mia fede”, ha detto a ZENIT Xavier O`Kane.

Per Kelly Edmunds, ricevere l’icona della Vergine significa avere lo stesso atteggiamento che ha avuto l’apostolo Giovanni accogliendo Maria ai piedi della Croce. A ZENIT lo ha spiegato così: “Sono molto ansiosa di portare Maria in Australia e di condividere con gli studenti universitari la mia fede”.

Kelly ha affermato che in una società secolarizzata come quella australiana “è difficile essere cattolico quando gli altri pensano che non ci sono motivi per vivere la fede, ma è meraviglioso essere un testimone della fede e viverla con gioia”.

Delegazione rumena

Un gruppo di giovani della Romania si è recato a Roma per consegnare l’icona della Sedes Sapientiae: “Questa esperienza è molto forte perché è uno scambio interculturale per i nostri studenti”, ha osservato padre Iosiftiba, che ha accompagnato la delegazione rumena.

Tra i giovani c’era Marcela Iacomi, studentessa ortodossa: “Nella chiesa ortodossa non abbiamo questa esperienza molto forte tra gli studenti”, ha riconosciuto, osservando che questo la spinge a promuovere l’apostolato all’interno della sua religione: “Il nuovo patriarca in Romania è molto interessato a sviluppare il catechismo per i giovani”.

Un anno positivo per la pastorale giovanile

Durante l’incontro annuale, migliaia di giovani hanno espresso la propria gratitudine al Papa per i frutti della pastorale giovanile nel 2008.

La studentessa di Giurisprudenza Irene Piccolo ha preso la parola a nome degli universitari e ha rivolto alcune parole al Santo Padre, affermando che sia la Giornata Mondiale della Gioventù che l’Anno Paolino sono opportunità che “di sicuro riusciranno ad avvicinare alla Chiesa molti ragazzi confusi dal relativismo di questa epoca”.

Nel suo discorso ai giovani, Benedetto XVI ha detto di essere convinto che per i giovani, “sia sul piano personale sia su quello dell’esperienza comunitaria e dell’apostolato in università, il confronto con la figura e il messaggio di san Paolo costituisca un’opportunità molto arricchente”.

Il Papa si è anche riferito all’Avvento e alla nascita di Gesù: “La Vergine Maria e san Paolo vi aiutino ad adorarlo e a farlo vostro con profonda fede ed intima gioia””.

Secondo monsignor Lorenzo Leuzzi, direttore dell’ufficio per la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma, l’incontro con gli universitari nella Basilica di San Pietro è stato “entusiasmante proprio perché il Papa ha trasmesso ai giovani e comunica agli universitari che devono farsi carico di accogliere e trasmettere il Vangelo alle altre generazioni”.

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ZENIT Staff

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