di Antonio Gaspari


CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 11 dicembre 2008 (ZENIT.org).-  “Il vero problema per il mondo non è la sovrappopolazione, al contrario è l’inverno demografico”. Così il Cardinale Renato Raffaele Martino ha risposto a una domanda di ZENIT nel corso della presentazione, questo giovedì in Sala Stampa vaticana, del Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2009. 

La domanda era riferita a un passaggio del Messaggio in cui il Pontefice sostiene che la crescita della popolazione “è una ricchezza e non un fattore di povertà”.

Affermazione che ribalta completamente l’approccio culturale dominante secondo cui la crescita della popolazione porta all’impoverimento e all’esaurimento delle risorse.

“La crescita demografica non è una minaccia – ha sottolineato il Cardinale Martino – al contrario è la crescita zero, la presenza di pochi bambini, la mancanza di giovani che impoverisce la società ed il mondo”.

Il Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace ha ricordato che l’Italia ha una percentuale di fertilità che è di 1,2 figli per donna, “quasi la metà della crescita zero che è di 2,1”.

Per il porporato, “questo significa che cresce la percentuale di pensionati e non ci sono abbastanza giovani lavoratori per sostenere il sistema pensionistico”.

“E’ quindi evidente quanto sia necessaria una crescita demografica per avere un economia florida”, ha rilevato il Cardinale Martino.

In merito al punto 4 del Messaggio, in cui si parla di quanto le malattie epidemiche come la malaria, la tubercolosi e l’AIDS influiscano sulla povertà, un giornalista ha chiesto se non sia giunto il momento per la Santa Sede di “autorizzare l’utilizzo dei profilattici come sistema di prevenzione”.

A questo proposito, il Cardinale Martino ha risposto che “il profilattico non è una medicina” e che nessun programma di prevenzione ha successo se “non contrasta la povertà morale”.

A sua volta, monsignor Giampaolo Crepaldi, Segretario del Pontificio Consiglio per la Giustizia e per la Pace, ha detto che “in Africa mancano molte cose,  ma non certo i profilattici”.

Monsignor Crepaldi ha poi precisato che “la sessualità non è un atto meccanico” e non va “staccato dalla  persona”.

“La grande sfida per la Chiesa – ha sottolineato – è quella di sviluppare la persona in tutta la sua essenza”.

Alla domanda se la Santa Sede è intenzionata a criticare oppure no alcuni uffici o organismi delle Nazioni Unite, il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha precisato che la Santa Sede non critica l’istituzione dove ben quattro Pontefici sono intervenuti, ma intende mantenere la libertà di esprimere il suo personale punto di vista su questioni sensibili.