CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 5 dicembre 2008 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ritiene necessario riscoprire il valore della legge morale naturale per poter gettare le basi dell’auspicata etica universale.
Lo ha spiegato questo venerdì ricevendo in udienza i membri della Commissione Teologica Internazionale, che nella loro assemblea di questa settimana hanno compiuto passi quasi definitivi per la redazione di un documento sulla questione.
Lo studio avrà per titolo “Alla ricerca di un’etica universale: nuovo sguardo sulla legge naturale” e, come ha rivelato al Papa nell’udienza l’Arcivescovo Luis Francisco Ladaria Ferrer S.I., segretario generale della Commissione, è stato approvato dall’assemblea, anche se servono ancora alcuni avalli per la sua pubblicazione.
Nel suo discorso, Benedetto XVI ha ribadito “la necessità e l’urgenza, nel contesto odierno, di creare nella cultura e nella società civile e politica le condizioni indispensabili per una piena consapevolezza del valore irrinunciabile della legge morale naturale””.
“Anche grazie allo studio che Voi avete intrapreso su questo argomento fondamentale, risulterà chiaro che la legge naturale costituisce la vera garanzia offerta ad ognuno per vivere libero e rispettato nella sua dignità di persona, e per sentirsi difeso da qualsivoglia manipolazione ideologica e da ogni sopruso perpetrato in base alla legge del più forte”, ha aggiunto.
Secondo il Vescovo di Roma, “in un mondo formato dalle scienze naturali il concetto metafisico della legge naturale è quasi assente, incomprensibile”.
“Tanto più, vedendo questa sua fondamentale importanza per le nostre società, per la vita umana, è necessario che sia di nuovo riproposto e reso comprensibile nel contesto del nostro pensiero questo concetto: il fatto, cioè, che l’essere stesso porta in sé un messaggio morale e un’indicazione per le strade del diritto”.
Secondo quanto spiega il Catechismo della Chiesa Cattolica al numero 1954, “la legge naturale esprime il senso morale originale che permette all’uomo di discernere, per mezzo della ragione, il bene e il male, la verità e la menzogna”.
Al numero 1956, il Catechismo aggiunge: “Presente nel cuore di ogni uomo e stabilita dalla ragione, la legge naturale è universale nei suoi precetti e la sua autorità si estende a tutti gli uomini. Esprime la dignità della persona e pone la base dei suoi diritti e dei suoi doveri fondamentali”.
In attuazione della proposta della prima assemblea ordinaria del Sinodo dei Vescovi, Papa Paolo VI, l’11 aprile 1969, istituì presso la Congregazione per la Dottrina della Fede la Commissione Teologica Internazionale.
Il compito della Commissione è quello di aiutare la Santa Sede, e principalmente la Congregazione per la Dottrina della Fede, a esaminare le questioni dottrinali di maggiore importanza.
La Commissione è composta da teologi di diverse scuole e Nazioni, eminenti per scienza e fedeltà al Magistero della Chiesa. I membri – di numero non superiore a 30 – sono nominati dal Santo Padre ad quinquennium su proposta del Cardinale Prefetto della Congregazione e dopo la consultazione con le Conferenze Episcopali.
La Commissione si riunisce “in assemblea plenaria” almeno una volta all’anno, ma può svolgere la sua attività anche per mezzo di sottocommissioni. I risultati degli studi vengono sottoposti al Pontefice e consegnati per l’opportuna utilizzazione alla Congregazione per la Dottrina della Fede.