Atmosphera: realtà e miti dei cambiamenti climatici

Una mostra sui mutamenti climatici al Meeting di Rimini

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di Antonio Gaspari

RIMINI, lunedì, 28 luglio 2008 (ZENIT.org).- Tra le tante e interessanti mostre che si potranno visitare al prossimo Meeting per l’Amicizia tra i popoli di Rimini, sta suscitando molte aspettative quella che ha per titolo “Atmosphera. Realtà e miti dei cambiamenti climatici” (http://www.meetingrimini.org/default.asp?id=673&edizione=4523&item=2&value=4525).

Si tratta di un’esposizione che nel corso di un affascinante percorso interdisciplinare, dal lontano passato della storia della Terra fino alle più urgenti questioni attuali, cerca di rispondere alle mille domande sui fenomeni che determinano e regolano i cambiamenti climatici.

La mostra tiene anche conto del dibattito che vede confrontarsi da una parte le tesi catastrofiste di chi predica che siamo sull’orlo di un’estinzione di massa, dall’altra coloro i quali sostengono che di fronte a fenomeni naturali di tale grandezza bisogna incentivare lo sviluppo umano per contenere e limitare i fenomeni estremi.

Per approfondire la conoscenza e le suggestioni sollevate dalla mostra, ZENIT ha intervistato il professor Elio Sindon, Ordinario di Fisica Generale presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, dal 2007 Presidente della Fondazione C.E.U.R, che ha ideato e realizzato la mostra.

Un tema molto impegnativo e controverso quello scelto per la mostra scientifica dell’edizione del Meeting 2008, “Atmosphera. Realtà e miti dei cambiamenti climatici”. Potrebbe illustracela?

Prof. Sindoni: E’ inequivocabile il fatto che vi sia un riscaldamento globale, come testimoniato, per esempio, dal ritiro dei ghiacciai. Ci siamo chiesti quali potrebbero essere le cause. Vi sono delle cause naturali inequivocabili: per fatti astronomici, eccentricità dell’orbita terrestre, inclinazione dell’asse, precessione, siamo verso il massimo caldo di un periodo interglaciale. L’effetto antropico ‘potrebbe’ accelerare il processo di riscaldamento ma, nonostante la maggior parte degli scienziati sia convinta di ciò, non esistono prove certe. La mostra affronta in particolare i seguenti aspetti:
– Cosa influisce sui cambiamenti climatici: fattori astronomici, attività solare, albedo, correnti marine, aerosol, emissione dei vulcani, effetto degli oceani. Tutti questi fattori interagiscono tra di loro, rendendo complicatissimo costruire uno schema lineare del problema.
– A cosa hanno portato cambiamenti climatici nel passato? (Anasazi, Moche, Maya, Vichinghi)
– Quali sono gli indicatori che permettono di risalire al clima del passato (carote di ghiaccio, carote dai fondi marini, dendrocronologia, fitocronologia)
– Perché il risaldamento globale avviene anche sugli altri pianeti del Sistema solare?
– Come si risale alla temperatura media della Terra? Come si misura la temperatura?
– Che senso hanno i modelli per prevedere il clima futuro ? Tutti i fattori in gioco rendono impredicibile il clima del futuro.
– Conclusione: qual è un atteggiamento ragionevole?

Dopo aver lavorato per studiare e rendere comprensibile una mostra sui cambiamenti climatici, come risponderebbe alle domande che seguono? “Un clima relativamente più caldo genererà catastrofi? E’ vero che le attività umane stanno stravolgendo il sistema climatico? Il sistema di tassazione sulle emissioni di gas serra salverà il pianeta?”

Prof. Sindoni: Non penso che genererà catastrofi, poiché abbiamo i mezzi per affrontare il problema. Può portare a spostamenti di massa delle popolazioni, come già avvenuto in passato; ovviamente il problema sarà più complesso che in passato. A mio parere le attività umane influenzano in maniera fortemente negativa le condizioni di vita a livello urbano. A livello globale non vi è certezza assoluta che ciò avvenga. La tassa è senza dubbio utile, perché in ogni caso è essenziale limitare al massimo l’utilizzo dei combustibili fossili.

L’effetto serra è una delle condizioni che permette la vita sulla Terra. Eppure da un paio di decenni questo fenomeno è presentato come una minaccia. Qual è il suo parere in proposito?

Prof. Sindoni: Che l’ignoranza, consapevole e quindi più colpevole, fa più danni dell’effetto serra antropico.

La prudenza è una virtù, ma le paure diffuse sulle attività lavorative dell’umanità stanno minando anche la fiducia e la speranza nello sviluppo. Qual è la strada indicata, secondo lei, dalla proposta cristiana in merito alla ricerca scientifica e all’utilizzo della tecnologia?

Prof. Sindoni: La natura ci è data, dobbiamo rispettarla e non sfruttarla senza alcun limite. Non va comunque arrestato il progresso della tecnologia. Ricordiamoci che, nonostante tutti i pericoli strombazzati, l’aspettativa di vita continua ad aumentare e ci sono sempre più centenari.

Il più grave problema dell’umanità non il riscaldamento globale, ma la povertà e le malattie endemiche che affliggono una gran parte degli abitanti della Terra. Mi angoscia di più sapere che ogni 5 secondi un bimbo muore di fame che non il fatto che nei prossimi decenni (forse) la temperatura media aumenterà di qualche decimo di grado.

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ZENIT Staff

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