La legislazione per una riforma del sistema di immigrazione statunitense è fallita al Senato il 28 giugno.
“Il dibattito sulla riforma dell’immigrazione ha provocato analisi informate e ponderate discussioni, ma anche una rigida retorica contro i migranti in questo Paese, soprattutto quelli che non hanno status legale”, ha detto il Vescovo Barnes.
“Fomentata dalle discussioni radiofoniche e dalle organizzazioni contro gli immigrati, questa retorica ha provocato paure e incomprensioni tra alcune fasce della popolazione americana, portando a un’atmosfera polarizzata e al vetriolo”.
Il Vescovo Barnes ha anche affermato che l’aumento delle iniziative di applicazione a livello federale e locale non risolverà la questione dell’immigrazione illegale, ma porterà gli immigrati ancora più nell’ombra e creerà paura nelle comunità immigrate.
“Riaffermiamo il nostro punto di vista per cui le misure esclusivamente di applicazione a qualsiasi livello giurisdizionale porteranno a far sì che i lavoratori migranti irregolari siano ancor di più un sottoproletariato nascosto”, ha osservato.
“I Vescovi statunitensi riconoscono il diritto del nostro Paese di difendere i nostri confini e far rispettare le leggi sull’immigrazione. Tale applicazione, ad ogni modo, deve rispettare i diritti umani e la libertà e ridurre al minimo la separazione delle famiglie”.
Il Vescovo Barnes ha esortato il Congresso a riprendere in considerazione una riforma dell’immigrazione il prima possibile. “Chiediamo ai cattolici e a tutti gli Americani di lavorare insieme in modo costruttivo per assicurare un risultato positivo a questo fondamentale dibattito nazionale”.