di Mirko Testa
CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 23 settembre 2007 (ZENIT.org).- Il testo del “Terzo Segreto” di Fatima, letto da Papa Giovanni XXIII nell’agosto 1959, è lo stesso testo reso noto nel 2000 e quindi il Vaticano non avrebbe occultato oppure omesso di plubblicare atti riguardanti un eventuale “Quarto Segreto”.
Questo è quanto è emerso il 21 settembre, in occasione della presentazione ufficiale, presso la Pontificia Università Urbaniana, del libro “L’ultima veggente di Fatima. I miei colloqui con suor Lucia” (Edizioni Rai-Eri e Rizzoli, Milano 2007, pp. 196, Euro 17,50), scritto dal Cardinale Tarcisio Bertone con il Vaticanista del Tg1, Giuseppe De Carli, e con la presentazione di Papa Benedetto XVI.
A ribadirlo, tra gli altri, è stato monsignor Loris Capovilla, già Segretario di Giovanni XXIII, e unico testimone vivente presente all’apertura a Castel Gandolfo, per la prima volta, da parte di Papa Roncalli, del cosiddetto “Terzo Segreto” di Fatima, ovvero della terza parte di quell’unico messaggio che la Madona, il 13 luglio 1917, affidò a Lucia dos Santos e ai suoi due cuginetti Giacinta e Francesco Marto.
I messaggi consegnati a suor Lucia dalla Vergine sono stati messi per iscritto nel 1941 (prima e seconda parte) e nel 1944 (terza parte) e sono stati recapitati alla Santa Sede nel 1957, con la famosa scritta “1960” sulla busta contenente il “Terzo Segreto”.
Ben tre Papi (Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I) ritennero di non pubblicare i contenuti del messaggio, generando così un’infinità di speculazioni e interpretazioni. Per decenni, infatti, si sono attribuite a monsignor Capovilla frasi che hanno alimentato le voci su di un “Quarto Segreto”.
Il “plico Capovilla”, che secondo i fatimisti conterrebbe un “Quarto Segreto” sull’apostasia delle alte gerarchie della Chiesa cattolica e di una Roma senza fede destinata a diventare la sede dell’Anticristo, coincide invece con il “plico Bertone”.
Nel 2000 Giovanni Paolo II, che aveva letto per la prima volta il “Terzo Segreto” al Policlino Gemelli nel luglio 1981, a pochi messi dall’attentato in piazza San Pietro, decise di divulgarne il contenuto, per porre fine alle speculazioni che ormai si andavano moltiplicando.
Il Cardinale Tarcisio Bertone, oggi Segretario di Stato di Sua Santità, fu l’inviato speciale di Giovanni Paolo II presso suor Lucia, raccogliendo per volontà del Papa, la testimonianza definitiva della carmelitana.
Da qui nasce il volume incentrato sui colloqui, nei tre incontri avvenuti tra il 2000 e il 2003, del porporato con suor Lucia di Gesù e del Cuore Immacolato, l’ultima dei tre pastorelli di Fatima, spentasi nel monastero di Santa Teresa di Coimbra il 13 febbraio 2005, all’età di 97 anni.
Nel loro dialogo si dipana la voce della protagonista e la vicenda dell’evento miracoloso che ha segnato il Novecento: le apparizioni della Vergine, le profezie sulla guerra e sul destino della Russia, il lungo enigma del “Terzo Segreto” rivelato da Giovanni Paolo II durante il Giubileo del 2000, le teorie sul “Quarto segreto” che dipingono scenari apocalittici e insinuano colpevoli silenzi da parte del Vaticano.
“Fu un tempo di luce. Attraverso l’esperienza di questa umile suora traspare il ruolo della Vergione Maria, che accompagna il cristiano con mano materna nelle asperità della vita”, ha scritto il Papa nella presentazione.
Nel libro, la ricostruzione cronologia degli eventi è affiancata da una rigorosa ricognizione dei documenti, come le pagine autografe di suor Lucia, il testo integrale dei tre “Segreti” e l’interpretazione teologica dell’allora Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
La conferenza alla Pontificia Università Urbaniana, moderata da padre Federico Lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, è stata introdotta dal Rettore, monsignor Ambrogio Spreafico, che ha parlato di occasione “ecclesiale e culturale”.
Monsignor Spreafico ha quindi affermato che attraverso questo libro “si apre una riflessione su un secolo di storia, per riconoscere la presenza misteriosa di Dio nella vicenda degli uomini”, attraverso la Madre di Cristo.
Si sono poi alternati gli interventi del Vescovo emerito di Leiria-Fatima, monsignor Serafim de Sousa Ferreira e Silva, che è stato presule di questa diocesi per 20 anni, e dello scrittore e giornalista Vittorio Messori, che ha tracciato un excursus sulle apparizioni mariane e sul loro valore come storia parallela alle vicende umane.
Con la sua presenza monsignor Serafim ha voluto testimoniare che il “Terzo Segreto” di Fatima è stato rivelato integralmente e corrisponde a quanto contenuto nel libro del Cardinal Bertone.
“Il 27 aprile 2000 – ha ricordato – lo accompagnai personalmente al Carmelo di Coimbra ed egli consegnò a suor Lucia le quattro paginette scritte a mano riguardanti il Terzo Segreto. Lei le verificò attentamente, riconoscendo le pagine scritte di proprio pugno 56 anni prima, e riconoscendo persino la carta”.
Successivamente ha preso la parola De Carli, che ha presentato due documenti video esclusivi realizzati insieme a Elena Balestri: un reportage girato all’interno del monastero di Coimbra, dove Lucia visse stabilmente fino alla morte a partire dal 1950; e una video-intervista con monsignor Capovilla.
“Quando ho sentito parlare di ‘Quarto Segreto’ sono rimasto strabiliato. Non mi era mai passato per la testa che esistesse un quarto segreto. Nessuno me lo ha detto né io ho affermato una cosa del genere”, ha affermato l’ex Segretario di Giovanni XXIII, ora novantaduenne.
Già nel luglio 2007, una volta letto il libro, rompendo il riserbo iniziale, monsignor Capovilla, rompendo il riserbo iniziale, aveva inviato un dossier al Cardinal Bertone nel quale sosteneva: “L’asserto che mi viene attribuito secondo il quale io avrei esplicitamente dichiarato che c’è una parte non rivelata del ‘Terzo Segreto’, non è suffragato da alcun documento”.
Dopo la proiezione e prima del discorso finale del Cardinal Bertone è intervenuto il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, Francesco Rutelli, ricordando la filiale devozione mariana di Giovanni Paolo II.
E poi giunto il turno del porporato che ha voluto incentrare la sua riflessione sul valore della mariologia per la spiritualità cattolica e sulla doverosa prudenza della Chiesa nel riconoscere le manifestazioni soprannaturali.
Innanzitutto, ha spiegato il Cardinale, “il criterio per il discernimento della verità di una rivelazione privata è il suo orientamento a Cristo e al Vangelo”; è a partire da questo criterio di fondo, ha aggiunto, che “possono intervenire alune chiavi di lettura, come la pietà popolare o la religiosità popolare”.
Purtroppo, ha confessato, la normale prudenza adottata dalla Chiesa nei casi di fenomeni soprannaturali, è legata ad “una notevole e programmata diffusione dei presunti ‘messagi soprannaturali’ ad essi collegati”, spesso “di tipo ‘apocalittico’”, così come a “un notevole protagonismo da parte dei ‘veggenti’”.
“Bisogna evitare il pericolo di una ‘Chiesa delle apparizioni’ diffidente della Gerarchia della Chiesa, quale variante della nota opposizone ‘Chiesa carismatica – Chiesa istituzionale’”, ha avvertito.
Parlando del messaggio di Fatima, ha poi affermato che “in esso si realizza l’incontro proficuo di carisma e istituzione, mistero trinitario e mistero cristologico. Maria, segno misericordioso di Dio, non lascia soli i cristiani”.
“Essa ci dà delle indicazioni come segnaletica per combattere la battaglia fra bene e male. Maria è l’icona della tenerezza di Dio per noi”, ha detto.
“E’ un evento che attinge e impregna la storia contemporanea come nessun’altra apparizione mariana e la densità del suo messaggio tocca il cuore degli uomin
i invitandoli alla conversione e alla corresponsabilizzazione per la salvezza del mondo”, ha concluso
“L’ultima veggente di Fatima” è stato pubblicato nel maggio scorso, in coincidenza con il 90° anniversario delle Apparizioni della Vergine nella città portoghese, ed è già in corso di traduzione in sei diverse lingue. Uscirà presto nei Paesi di lingua spagnola, portoghese, inglese.