Discorso del Papa ai partecipanti all'Incontro dell’Internazionale Democratica di Centro

CASTEL GANDOLFO, venerdì, 20 settembre 2007 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito il discorso pronunciato questo venerdì mattina da Benedetto XVI nel ricevere in udienza, a Castel Gandolfo, i partecipanti all’Incontro promosso dall’Internazionale Democratica di Centro e Democratico Cristiana (IDC).

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Signor Presidente,
onorevoli Parlamentari,
distinti Signore e Signori!

Sono lieto di accogliervi durante i lavori del Comitato Esecutivo dell’Internazionale Democratica di Centro e Democratico Cristiana e desidero, anzitutto, rivolgere un cordiale saluto alle numerose Delegazioni presenti, che provengono da tante nazioni del mondo. Un particolare saluto dirigo al Presidente, On. Pier Ferdinando Casini, e lo ringrazio per le cortesi parole che mi ha rivolto a nome dei presenti. La vostra visita mi dà l’opportunità di offrire alla vostra attenzione alcune considerazioni su valori e ideali che sono stati forgiati o approfonditi in maniera decisiva dalla tradizione cristiana in Europa e nel mondo intero.

So che voi, pur nella varietà delle vostre provenienze, condividete non pochi dei suoi principi, come ad esempio la centralità della persona ed il rispetto dei diritti umani, l’impegno per la pace e la promozione della giustizia per tutti. Voi fate pertanto riferimento a principi fondamentali, che sono tra loro correlati, come dimostra l’esperienza della storia. Quando, in effetti, i diritti umani sono violati, è la stessa dignità della persona ad essere ferita; se la giustizia vacilla, la pace è in pericolo. D’altra parte, la giustizia, dal canto suo, può dirsi veramente umana, solo se la visione etica e morale sulla quale si fonda è centrata sulla persona e sulla sua inalienabile dignità.

Onorevoli Signori e Signore, la vostra attività, che si ispira a tali principi, oggi è resa ancor più difficile dal clima di profondi mutamenti che vivono le nostre comunità. Per questo vorrei ancor più incoraggiarvi a proseguire nello sforzo di servire il bene comune, adoperandovi a far sì che non si diffondano, né si rafforzino ideologie che possono oscurare o confondere le coscienze e veicolare una illusoria visione della verità e del bene. Esiste, ad esempio, in campo economico una tendenza che identifica il bene con il profitto e in tal modo dissolve la forza dell’ethos dall’interno, finendo per minacciare il profitto stesso.

Alcuni ritengono che la ragione umana sia incapace di cogliere la verità e, pertanto, di perseguire il bene corrispondente alla dignità della persona. C’è poi chi valuta legittima l’eliminazione della vita umana nella sua fase prenatale o in quella terminale. Preoccupante è inoltre la crisi in cui versa la famiglia, cellula fondamentale della società fondata sul matrimonio indissolubile di un uomo e di una donna. L’esperienza dimostra che quando la verità dell’uomo è oltraggiata, quando la famiglia è minata nelle sue fondamenta, la pace stessa è minacciata, il diritto rischia di essere compromesso e, come logica conseguenza, si va incontro a ingiustizie e violenze.

C’è un altro ambito che a voi sta a cuore ed è quello della difesa della libertà religiosa, diritto fondamentale insopprimibile, inalienabile ed inviolabile, radicato nella dignità di ogni essere umano e riconosciuto da vari documenti internazionali, fra i quali, anzitutto, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. L’esercizio di tale libertà comprende anche il diritto di cambiare religione, che va garantito non soltanto giuridicamente, bensì pure nella pratica quotidiana. La libertà religiosa risponde, infatti, all’intrinseca apertura della creatura umana a Dio, Verità piena e Bene sommo e la sua valorizzazione costituisce un’espressione fondamentale di rispetto della ragione umana e della sua capacità di verità.

L’apertura alla trascendenza costituisce una garanzia indispensabile per la dignità umana perché ci sono aneliti ed esigenze del cuore di ogni persona che solo in Dio trovano comprensione e risposta. Non si può pertanto escludere Dio dall’orizzonte dell’uomo e della storia! Ecco perché va accolto il desiderio comune a tutte le tradizioni autenticamente religiose di mostrare pubblicamente la propria identità, senza essere costretti a nasconderla o mimetizzarla.

Il rispetto della religione contribuisce, inoltre, a smentire il ripetuto rimprovero di aver dimenticato Dio, con cui alcune reti terroristiche cercano pretestuosamente di giustificare le loro minacce alla sicurezza delle società occidentali. Il terrorismo rappresenta un fenomeno gravissimo, che spesso arriva a strumentalizzare Dio e disprezza in maniera ingiustificabile la vita umana. La società ha certo il diritto di difendersi, ma questo diritto, come ogni altro, va sempre esercitato nel pieno rispetto delle regole morali e giuridiche anche per quanto concerne la scelta degli obiettivi e dei mezzi. Nei sistemi democratici l’uso della forza non giustifica mai la rinuncia ai principi dello stato di diritto. Si può, infatti, proteggere la democrazia minacciandone le fondamenta? Occorre dunque tutelare strenuamente la sicurezza della società e dei suoi membri, salvaguardando tuttavia i diritti inalienabili di ogni persona. Il terrorismo va combattuto con determinazione ed efficacia, nella consapevolezza che, se il male è un mistero pervasivo, la solidarietà degli uomini nel bene è un mistero ancor più diffusivo.

La dottrina sociale della Chiesa Cattolica offre, al riguardo, elementi di riflessione utili per promuovere la sicurezza e la giustizia, sia a livello nazionale che internazionale, a partire dalla ragione, dal diritto naturale ed anche dal Vangelo, a partire cioè da quanto è conforme alla natura di ogni essere umano ed anche la trascende. La Chiesa sa che non è suo compito far essa stessa valere politicamente questa sua dottrina: del resto suo obbiettivo è servire la formazione della coscienza nella politica e contribuire affinché cresca la percezione delle vere esigenze della giustizia e, insieme, la disponibilità ad agire in base ad esse, anche quando ciò contrastasse con situazioni di interesse personale (cfr Deus caritas est, 28). In questa sua missione, la Chiesa è mossa dall’amore per Dio e per l’uomo e dal desiderio di collaborare con tutte le persone di buona volontà per costruire un mondo dove vengano salvaguardati la dignità e i diritti inalienabili di tutte le persone. A quanti condividono la fede in Cristo, la Chiesa chiede di testimoniarla oggi, con ancor più grande coraggio e generosità. La coerenza dei cristiani è infatti indispensabile anche nella vita politica, perché il “sale” dell’impegno apostolico non perda il suo “sapore” e la “luce” degli ideali evangelici non venga oscurata nella loro azione quotidiana.

Onorevoli Signori e Signore, grazie ancora una volta per questa vostra gradita visita. Mentre formulo fervidi voti per il vostro lavoro, assicuro un ricordo nella preghiera perché Iddio benedica voi, le vostre famiglie e vi ottenga saggezza, coerenza e vigore morale per servire la grande e nobile causa dell’uomo e del bene comune.

[© Copyright 2007 – Libreria Editrice Vaticana]

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ZENIT Staff

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