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1 Settembre 2007 – Giornata per la Salvaguardia del Creato
Numerosi incendi – spesso di natura dolosa – hanno colpito quest’estate il nostro Paese, come altri vicini, ed in particolare anche la nostra Regione, con danni incalcolabili al patrimonio naturale, risorsa preziosissima per tutti. In questo 1 Settembre 2007 – Giornata per la Salvaguardia del Creato, istituita dalla Chiesa Italiana in accordo con le altre comunità cristiane presenti nel Paese – desidero sottolineare con particolare forza che chi appicca intenzionalmente un incendio commette un crimine di enorme gravità, di cui dovrà rendere conto alla giustizia di Dio prima ancora che alla giustizia degli uomini. I motivi di questa gravità sono presto detti:
1. Quanto il fuoco distrugge in poche ore, è stato prodotto dalla natura con un processo di anni, se non di secoli e millenni. Chi appicca il fuoco depaupera intere generazioni del beneficio di un ambiente salubre e bello: i più avanti in età non vedranno mai più i meravigliosi panorami distrutti; i più giovani ne saranno privati per anni; tutti respireremo un’aria meno salutare e potremo riceverne danno, come è avvenuto fino alle drammatiche conseguenze di chi ha perso la vita a causa degli incendi. In nome di giovani e anziani, in nome delle nostre comunità tutte intere dico perciò ai piromani di rispettare il diritto di ognuno a un ambiente salutare e godibile e di non arrecare ferite la cui gravità si prolunga nel tempo, in modo a volte perfino irreversibile.
2. Il patrimonio verde del nostro ambiente è un bene di tutti e la sua bellezza è destinata a tutti. In modo particolare, i poveri hanno diritto alla bellezza: chi appicca un incendio offende e ferisce, perciò, anzitutto i più deboli, quelli che spesso non hanno altra bellezza di cui godere che quella della natura. A loro nome, chiedo ai piromani di fermare la loro mano omicida!
3. Infine, chi appicca il fuoco offende gravemente il Creatore, che ha voluto il mondo bello per farne il giardino delle Sue creature. Ogni bene della natura porta impressa in sé l’orma del Dio che per amore l’ha creato: chi distrugge quel bene, disprezza il dono del Signore della terra e del cielo. In nome Suo, dico ai responsabili di tali gesti criminosi che dovranno renderne conto alla giustizia divina, e che non ci sarà pietà in eterno per chi non si pente del male compiuto e fa di tutto per ripararvi.
Chiedo a tutti di sensibilizzare ogni ambiente e ogni persona a questa urgenza morale e invito a pregare perché si fermi e mai più si ripeta la piaga che in quest’estate ha devastato la nostra bellissima terra e quella di altri paesi vicini e amici.
+ Bruno Forte
Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto