Annunciato l’avvio della causa di beatificazione del Cardinale Van Thuân

Quest’anno si celebra il quinto anniversario della morte del porporato vietnamita

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ROMA, martedì, 24 aprile 2007 (ZENIT.org).- Il 18 aprile a Roma, monsignor Giampaolo Crepaldi, Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ha annunciato che sta per essere avviata la causa di beatificazione del Cardinale François-Xavier Nguyên Van Thuân.

Il contesto dell’annuncio è stato offerto dalla presentazione del saggio scritto dal Cardinale Vicario Camillo Ruini dal titolo “Verità di Dio e Verità dell’uomo. Benedetto XVI e le grandi domande del nostro tempo”, che esce per le Edizioni Cantagalli di Siena in una Collana particolare, curata e promossa dall’Osservatorio Internazionale “Cardinale Van Thuân” sulla Dottrina sociale della Chiesa.

Il Cardinale Van Thuân (1928-2002) è considerato a ragione un martire del cattolicesimo in Vietnam. Testimone della fede, della speranza cristiana, dell’amore per la Chiesa e per i poveri, senza avere nessuna colpa è stato detenuto per tredici anni nei campi di rieducazione comunista, nove dei quali in assoluto isolamento.

Formatosi a Roma e consacrato Vescovo di Nhatrang nel 1967, François-Xavier Nguyen Van Thuân è stato nominato da Paolo VI nel 1975 Arcivescovo coadiutore di Saigon (l’attuale Ho Chi Minh). Il Governo comunista definì la sua designazione un complotto e tre mesi ne ordinò l’arrestò.

Dopo la sua liberazione è stato costretto ad abbandonare il Vietnam. Giovanni Paolo II lo ha accolto a Roma e gli ha affidato incarichi di grande responsabilità nella Curia romana.

Nel marzo 2000 ha commosso milioni di persone che hanno potuto leggere i frammenti delle meditazioni che ha pronunciato durante i suoi esercizi spirituali a Giovanni Paolo II e alla Curia Romana, nelle quali ha condiviso molte delle esperienze spirituali maturate in carcere. Il porporato vietnamita le ha poi pubblicate nel libro “Testimoni della speranza”, edito da “Città Nuova”.

Creato Cardinale nel febbraio 2001, è morto nel 2002 a 74 anni.

“Il libro – ha spiegato il Segretario del Pontificio Consiglio – mi ha spinto a collegare il tema della verità – di Dio e dell’uomo – cui è dedicato il testo del Cardinale Ruini con il tema della speranza, tanto caro al compianto Cardinale François-Xavier Nguyên Van Thuân e perfino centrale nella sua spiritualità e nella sua esemplare condotta di vita umana e cristiana”.

“Il collegamento – ha sottolineato monsignor Crepaldi – è reso anche più immediato e significativo dal fatto che quest’anno ci accingiamo a ricordare il quinto anniversario della sua morte, avvenuta il 16 settembre 2002, e sta prendendo inizio la causa di beatificazione”.

Il presule che ha lavorato al fianco del porporato vietnamita ha spiegato come “la verità abbia con la speranza un legame profondo. L’intelligenza della fede mi rende fermamente convinto che la verità, nel suo darsi o svelarsi, rivela una vocazione e quindi induce a sperare”.

“Se riflettiamo con attenzione, vediamo che nella verità, anche nella più piccola e quotidiana, troviamo sempre di più di quanto pensavamo di trovarci. In ogni nostra buona azione troviamo del bene maggiore di quello che pensavamo di metterci”, ha aggiunto.

Monsignor Crepaldi, che è anche Presidente dell’Osservatorio Van Thuân, ha quindi concluso affermando che “la verità ci precede e ci chiama. La verità dell’essere mi dice: conoscimi; la verità del bene mi dice: desiderami; la verità del bello mi dice: contemplami”.

“La verità è, in fondo, meno una nostra conquista che non un suo svelarsi. La cosa diventa ancora più evidente se pensiamo che la verità richiede amore e senza passione per la verità non la si conosce veramente. La verità è attraente”, ha esclamato.

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ZENIT Staff

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