Benedetto XVI: Ogni Università dovrebbe essere “a misura d’uomo”

Nell’incontrarsi con il mondo della cultura presso l’Università di Pavia

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PAVIA, lunedì, 23 aprile 2007 (ZENIT.org).- Ogni Università dovrebbe essere “a misura d’uomo”, ponendo al centro la persona e valorizzando le relazioni interpersonali tra studenti e docenti, sostiene Benedetto XVI.

E’ quanto ha detto questa domenica il Papa nell’incontrarsi con il mondo della cultura all’interno del Cortile “Teresiano” dell’Università degli Studi di Pavia, nell’ultimo giorno del primo viaggio apostolico da lui compiuto specificatamente ad una diocesi italiana.

Dopo aver ringraziato per i discorsi di saluto pronunciati dal Rettore dell’Università Alma Ticinensis Universitas, il professor Angiolino Stella, e da uno studente che si è fatto interprete dei sentimenti dei suoi colleghi, il Papa ha affermato che “la centralità della persona e la dimensione comunitaria sono due poli co-essenziali per una valida impostazione della universitas studiorum”.

“Ogni Università dovrebbe sempre custodire la fisionomia di un Centro di studi ‘a misura d’uomo’, in cui la persona dello studente sia preservata dall’anonimato e possa coltivare un fecondo dialogo con i docenti, traendone incentivo per la sua crescita culturale ed umana”, ha aggiunto il Pontefice.

Infatti, ha osservato, “solo ponendo al centro la persona e valorizzando il dialogo e le relazioni interpersonali può essere superata la frammentazione specialistica delle discipline e recuperata la prospettiva unitaria del sapere”.

“Le discipline tendono naturalmente, e anche giustamente, alla specializzazione, mentre la persona ha bisogno di unità e di sintesi”, ha quindi sottolineato.

Inoltre, ha quindi continuato, “è di fondamentale importanza che l’impegno della ricerca scientifica possa aprirsi alla domanda esistenziale di senso per la vita stessa della persona”.

“La ricerca tende alla conoscenza, mentre la persona abbisogna anche della sapienza, di quella scienza cioè che si esprime nel ‘saper-vivere’”, ha poi aggiunto.

Infine, ha proseguito, “solo valorizzando la persona e le relazioni interpersonali il rapporto didattico può diventare relazione educativa, un cammino di maturazione umana. La struttura infatti privilegia la comunicazione, mentre le persone aspirano alla condivisione”.

Il Papa ha poi voluto cogliere l’ occasione per invitare gli studenti e i docenti “a non sentirsi soltanto oggetto di attenzione pastorale, ma a partecipare attivamente e ad offrire il loro contributo al progetto culturale di ispirazione cristiana che la Chiesa promuove in Italia e in Europa”.

L’Alma Ticinensis Universitas annovera tra i docenti e gli studenti che l’hanno frequentata personalità italiane del mondo della cultura e della scienza oltre che figure di eminente statura spirituale, tra le quali, Michele Ghislieri, diventato poi Papa con il nome di Pio V, e san Carlo Borromeo, che fece edificare a Pavia un importante Collegio di ispirazione cristiana che reca tuttora il suo nome.

Da Papa Zaccaria nel 743, fino all’incontro con Giovanni Paolo II, il 3 novembre 1984, molti Pontefici hanno messo piede in questa Università, visitando poi l’Arca di Sant’Agostino, custodita all’interno della Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro di questa stessa stessa città lombarda.

L’Università di Pavia è una delle più antiche e illustri d’Italia. Lo Studium fu istituito nel 1361 dall’imperatore Carlo IV, ma già dall’825, sotto l’imperatore Lotario, era attiva a Pavia una Scuola teologica e giuridica.

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ZENIT Staff

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