ROMA, domenica, 22 aprile 2007 (ZENIT.org).- Con un documento di 41 pagine dal titolo “La Speranza di salvezza per i bimbi che muoiono senza essere stati battezzati”, preparato dalla Commissione Teologica Internazionale e approvato da Papa Benedetto XVI il 19 aprile, si conferma che i bambini che muoiono senza Battesimo sono destinati al paradiso.
In questo contesto viene superata la tradizionale concezione del limbo (luogo in cui i bimbi non battezzati vivono per l’eternità senza comunione con Dio) perché riflette “una visione troppo restrittiva della salvezza” e si sostiene la tesi che sottolinea come la misericordia di Dio “vuole che tutti gli esseri umani siano salvati”.
A questo proposito, gli esperti della Commissione Teologica hanno scritto che riflettendo sulla misericordia di Dio “la nostra conclusione è che i molti fattori che abbiamo considerato (…) danno serie basi teologiche e liturgiche alla speranza che i bambini morti senza battesimo siano salvi e godano della visione beatifica”, anche perché l’esclusione di bambini innocenti dal Paradiso non sembra riflettere lo speciale amore di Cristo per “i più piccoli”.
Ampi stralci del documento sono stati pubblicati dall’agenzia dei Vescovi statunitensi, Catholic News Service (CNS), mentre la versione integrale sarà pubblicata in lingua italiana il 5 maggio dalla “Civiltà Cattolica”, rivista quindicinale della Compagnia di Gesù.
La Commissione Teologica Internazionale ha cominciato a studiare la questione del limbo nel 1994, quando era presieduta dall’allora Cardinale Joseph Ratzinger, che già nel 1984 aveva espresso il suo parere personale secondo cui avrebbe lasciato “cadere questa che è sempre stata solo una ipotesi teologica”.
Quella del limbo è un’ipotesi che ha avuto origine nel XIII secolo, e che si è poi radicata nella tradizione. Sostiene l’esistenza di un luogo, il limbo appunto, in cui si trovano i bimbi che muoiono senza essere battezzati.
Dal punto di vista catechetico il limbo compare nel Catechismo del 1904 di Pio X, ma non c’è nel catechismo del 1992, firmato da Giovanni Paolo II.
La Commissione Teologica Internazionale ha rilevato come i vari Pontefici e Concili siano stati sempre attenti a non definire il limbo come questione dottrinale, lasciando la questione aperta.
Il documento firmato dal Pontefice precisa che con questo atto si risolve un “problema pastorale urgente”, perché si assiste ad un incremento dei bambini che muoiono senza aver ricevuto il Battesimo, soprattutto l’enorme numero di bambini che sono “vittime di aborti”.
Secondo la teoria tradizionale i non battezzati erano destinati al limbo, ma il documento precisa che “i bimbi non pongono alcun ostacolo personale nella via della grazia redentrice”; per questo motivo “Dio può sempre dare la grazia del battesimo anche senza che sia conferito il sacramento, e questo va considerato in particolare quando il conferimento del battesimo fosse impossibile”.
Il documento pontificio riprende e sviluppa quanto il Catechismo della Chiesa Cattolica ha scritto al numero 1261: “Quanto ai bambini morti senza Battesimo la Chiesa non può che affidarli alla misericordia di Dio, come appunto fa nel rito dei funerali per loro. Infatti la grande misericordia di Dio che vuole salvi tutti gli uomini e la tenerezza di Gesù verso i bambini che gli ha fatto dire ‘lasciate che i bambini vengano a me e non glielo fa impedire’ (Mc 10,14) ci consentono di sperare che vi sia una via di salvezza per i bambini morti senza battesimo”.