“L’Udienza si inserisce nella serie di incontri che già in precedenza i Sommi Pontefici, e in particolare Papa Giovanni Paolo II, hanno accordato ai Segretari Generali dell’ONU, come segno, fra l’altro, di apprezzamento della Santa Sede per il ruolo centrale svolto dall’Organizzazione nel mantenere la pace nel mondo e promuovere lo sviluppo dei popoli”, afferma una nota vaticana emessa al termine dell’incontro.
“Il Sig. Ban Ki-moon ha voluto incontrare il Santo Padre nel quadro dei suoi primi viaggi effettuati in Africa, Europa e Medio Oriente, a pochi mesi dalla presa di possesso della carica, il 1° gennaio u.s., anche per rivolgergli un invito ufficiale a visitare la sede delle Nazioni Unite”, si legge poi.
“Sua Santità e il Sig. Ban Ki-moon si sono soffermati su temi di comune interesse, come il ripristino della fiducia nel multilateralismo e il rafforzamento del dialogo tra le culture, non mancando pure di accennare a situazioni internazionali che meritano particolare attenzione”, si spiega poi.
“Si è evocato inoltre il contributo che la Chiesa Cattolica e la Santa Sede possono dare, a partire dalla loro identità e con i mezzi loro propri, all’azione delle Nazioni Unite per la soluzione dei conflitti in atto e il raggiungimento dell’intesa tra le Nazioni”, conclude la nota.
All’Udienza con il Papa è poi seguito “un proficuo colloquio” del Segretario Generale sudcoreano con il Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, che per l’occasione era accompagnato dal Segretario per i Rapporti con gli Stati, monsignor Dominique Mamberti.
Nato il 13 giugno 1944, a Chungju, provincia della Chungcheong del Nord in Corea del Sud e succeduto a Kofi Annan (Ghana) in questo incarico, Ban Ki-Moon è un diplomatico di lungo corso.
Due volte ambasciatore negli Stati Uniti, i suoi contatti con il Palazzo di Vetro risalgono al 1975. Si è occupato più volte dello spinoso dossier nucleare. Nel 1999 era a Vienna come Presidente della Commissione preparatoria del Trattato per la messa al bando dei test nucleari (Ctbto).
Ban Ki-Moon ha anche avuto una lunga esperienza diplomatica nei difficili rapporti bilaterali tra Seul e Pyongyang. Nel 1992 venne nominato Vice presidente della Commissione di controllo congiunta nord-sudcoreana sul nucleare.
Tredici anni dopo Ban Ki-Moon ha avuto un ruolo centrale nelle trattative condotte dai sei Paesi (le due Coree, Giappone, Cina, Russia e Stati Uniti) sul programma nucleare di Pyongyang.
Dal gennaio 2004 al novembre 2006 ha ricoperto la carica di Ministro degli Affari esteri e del commercio nel governo sudcoreano.