Filippine: allarme dell’episcopato cattolico per l’aumento della violenza contro le donne

MANILA/LUCENA, lunedì, 28 agosto 2006 (ZENIT.org).- Il Direttore di apostolato dell’Ufficio per la Donna – sezione del Dipartimento di Formazione dei Laici dell’episcopato filippino – ha lanciato un allarme sull’aumento della violenza ai danni delle donne, registrato negli ultimi anni nel Paese.

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“A partire da questi ultimi anni fino ad oggi, le statistiche di incidenza della violenza contro la donna e i casi di crisi coniugale sono cresciuti in proporzione allarmante”, avverte il Vescovo di Lucena, monsignor Emilio Marquez, secondo una nota diffusa quasi dieci giorni fa dalla Conferenza dei Vescovi Cattolici delle Filippine (CBCP).

“Anche se poco conosciute, tuttavia sono predominanti le preoccupazioni per il declino dei valori morali della nostra gioventù che porta a situazioni che difficilmente si possono affrontare, data l’assenza di una guida appropriata e di consulenza”, si legge in seguito.

La Chiesa cattolica nel Paese asiatico, attraverso l’Ufficio della CBCP per la Donna, sta già incanalando questa specifica preoccupazione per le donne, però ha a disposizione pochi operatori in grado di aiutare coloro che si trovano in una situazione critica.

Per questa ragione ha organizzato un seminario di formazione, dal 29 settembre al 1° ottobre – a Cebu City – per i futuri coordinatori di uffici della donna a livello diocesano, che a sua volta potranno formare altri coordinatori nelle diverse parrocchie.

Il programma include temi di comprensione dei problemi affrontati dalle donne, un corso di base di formazione per prestare soccorso alle vittime e altri aspetti che danno ai partecipanti le competenze necessarie a svolgere in maniera efficace il proprio apostolato.

I dati riferiti dalla CBCP rivelano che nella prima metà del 2000, secondo quanto diffuso anche dal Dipartimento del Benessere Sociale e Sviluppo, si sono registrati 4.468 casi di donne in “circostanze particolarmente difficili”.

La metà di questi casi si riferisce ad abusi fisici, maltrattamenti e aggressioni, il 14% ad abuso sessuale.

Secondo, invece, quanto riferito da “Amnesty International” – e di cui l’organismo ecclesiale si fa eco – “nonostante le prolungate pressioni degli avvocati delle donne, il governo ha fallito nel non avere approvato alcuna legislazione che protegga le donne dalla violenza nelle famiglie, anche se ci sono progetti di legge in lavorazione al Congresso delle Filippine”.

La suddetta Organizzazione internazionale sottolinea inoltre che è comune negli uffici di polizia considerare gli abusi come un “tema familiare”.

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ZENIT Staff

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