Discorso del Papa per il concerto offerto in suo onore in occasione del 2759° “Natale di Roma”

ROMA, lunedì, 24 aprile 2006 (ZENIT.org).- Pubblichiamo il discorso pronunciato da Benedetto XVI al termine del Concerto offerto dal Comune di Roma in suo onore, presso l’Auditorium-Parco della Musica, in occasione del 2759° “Natale di Roma”.

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Signor Presidente della Repubblica e distinte Autorità,
Signor Sindaco, Signori e Signore!

Ho accolto volentieri, con grande gioia, l’invito ad assistere a questo concerto nel nuovo Auditorium e sento il dovere di rivolgere un vivo ringraziamento al Signor Sindaco, che si è fatto promotore dell’iniziativa. Mentre lo saluto cordialmente, gli manifesto pure sincera gratitudine per le deferenti espressioni che mi ha indirizzato a nome di tutti i presenti. Il mio cordiale saluto si rivolge poi al Signor Presidente della Repubblica Italiana, che mi fa l’onore di essere presente, insieme con le altre Autorità che sono qui convenute. Un grazie particolare rivolgo infine al Prof. Bruno Cagli, sovrintendente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, all’orchestra e al coro diretto dal Maestro Vladimir Jurowski ed al soprano Laura Aikin che hanno eseguito celebri brani ed arie di quel genio musicale che fu Wolfang Amedeus Mozart.

Molto volentieri ho accettato di presenziare alla manifestazione di questa sera, che diversi motivi concorrono a rendere solenne e al tempo stesso familiare. Si celebra proprio oggi il Natale di Roma, a ricordo del tradizionale anniversario della fondazione dell’Urbe, ricorrenza storica che, riportandoci col pensiero alle origini della Città, diventa occasione propizia per comprendere meglio la vocazione di Roma ad essere faro di civiltà e di spiritualità per il mondo intero. Grazie all’incontro tra le sue tradizioni e il cristianesimo, Roma ha svolto nel corso dei secoli una peculiare missione, e continua ancor oggi ad essere importante richiamo per tanti visitatori attratti da un così ricco patrimonio artistico, in gran parte legato alla storia cristiana della Città.

Il concerto di questa sera vuole poi ricordare il primo anniversario del mio Pontificato. Da un anno la comunità cattolica di Roma, dopo la morte dell’amato e indimenticato Giovanni Paolo II, è stata affidata, sorprendentemente devo dire, dalla Provvidenza divina alle mie cure pastorali. Quanto sia generoso, aperto ed accogliente il popolo romano l’ho potuto io stesso sperimentare già dal primo incontro con i fedeli raccolti in Piazza san Pietro, la sera del 19 aprile dello scorso anno. Altre occasioni mi hanno permesso in seguito di incontrare ancora questo singolare calore umano e spirituale. Come non ricordare, ad esempio, l’abbraccio con tanta gente che ogni domenica si rinnova nel tradizionale appuntamento della preghiera di mezzogiorno? Colgo anche questa opportunità per ringraziare della cordialità da cui mi sento circondato e che ricambio volentieri.

Un grazie sentito vorrei rivolgere questa sera a tutta la comunità cittadina, che ha voluto unire il ricordo del Natale di Roma a quello dell’anniversario della mia elezione a Vescovo di Roma. Grazie per questo gesto che apprezzo vivamente. Grazie inoltre perché è stato scelto un programma musicale tratto dalle opere di Mozart, grande compositore che ha lasciato un segno indelebile nella storia. Quest’anno ricorre il 250° anniversario della sua nascita e per questo varie iniziative sono programmate lungo tutto il 2006 che a giusto titolo viene chiamato anche “anno mozartiano”. Le composizioni eseguite dall’orchestra e dal coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia sono brani di Mozart assai noti, tmeravigliosi, ra i quali alcuni di notevole afflato religioso.

L’”Ave verum”, ad esempio, che spesso viene cantato nelle celebrazioni liturgiche, è un mottetto con parole dense di teologia e un accompagnamento musicale che tocca il cuore e invita alla preghiera. Così la musica, elevando l’anima alla contemplazione, ci aiuta a cogliere anche le sfumature più intime del genio umano, in cui si riflette qualcosa della bellezza senza confronti del Creatore dell’universo.

Ancora grazie a coloro che a vario titolo hanno reso possibile l’odierna manifestazione di alto valore artistico, in particolare agli interpreti e ai musicisti e a quanti lavorano in questo Auditorium. A ciascuno assicuro il mio ricordo nella preghiera, avvalorato da una speciale benedizione che a tutti ora imparto volentieri, estendendola all’intera e cara città di Roma.

[© Copyright 2006 – Libreria Editrice Vaticana]

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ZENIT Staff

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