CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 10 aprile 2006 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha spiegato questo lunedì a 6.500 giovani che la felicità dipende dall’incontro con Cristo e li ha invitati a comunicare questa esperienza ai loro coetanei.

“Non dimenticate mai, cari giovani, che dall’incontro e dall’amicizia con Gesù dipende, in fin dei conti, la vostra, la nostra felicità”, ha detto il Pontefice ai partecipanti al congresso internazionale di universitari UNIV su “Cultura e mezzi di comunicazione sociale”.

Gli universitari che riempivano totalmente l’Aula Paolo VI, alcuni dei quali accompagnati dai familiari, provenienti da 32 Paesi, partecipano alle attività formative promosse dalla prelatura dell’Opus Dei.

Come ha riconosciuto lo stesso Vescovo di Roma nelle parole che ha rivolto loro in italiano, l’incontro del Papa con i giovani partecipanti a questo congresso annuale che si celebra a Roma in occasione della Settimana Santa costituisce già una tradizione consolidata nel corso del pontificato di Giovanni Paolo II.

Gli studenti hanno porto i propri auguri al Papa, che il 16 aprile, Domenica di Pasqua di Resurrezione, festeggerà il suo compleanno, cantando l’inno universitario “Gaudeamus igitur”, al quale hanno aggiunto “Vivat semper iuvenis, Papa dilectissimus”.

A nome dei presenti, ha preso la parola il keniota Anthony Gichuki, presidente dell’UNIV 2006.

Salutando i giovani e in risposta alle parole rivoltegli dal Vescovo Javier Echevarría Rodríguez, prelato dell’Opus Dei, il Santo Padre ha auspicato che questi giorni a Roma permettano loro di incontrare “Cristo più intimamente, specialmente attraverso la contemplazione della sua passione, morte e risurrezione”.

“Per ciascuno di voi, come avvenne per gli Apostoli, l’incontro personale con il divin Maestro che vi chiama amici può essere l’inizio di un’avventura straordinaria: quella di diventare apostoli tra i vostri coetanei, per condurli a fare la vostra stessa esperienza di amicizia con il Dio fatto Uomo, con Dio che si è fatto mio amico”.

Il successore di Pietro ha invitato i giovani a considerare Gesù “come uno dei vostri amici più cari, anzi il primo”.

“Vedrete allora come l’amicizia con Lui vi condurrà ad aprirvi agli altri, che considererete fratelli, intrattenendo con ciascuno un rapporto di amicizia sincera”, ha affermato.

Ricordando il messaggio lasciato nella sua prima enciclica, “Deus caritas est”, il Papa ha sottolineato che Gesù Cristo “è proprio ‘l’amore incarnato di Dio’, e solo in Lui è possibile trovare la forza per offrire ai fratelli affetto umano e carità soprannaturale, in uno spirito di servizio che si manifesta soprattutto nella comprensione”.

“E’ una grande cosa vedersi compreso dall’altro e cominciare a comprendere l’altro”, ha riconosciuto.

“Chi ha scoperto Cristo non può non portare anche altri verso di Lui, dato che una grande gioia non va tenuta per sé ma va comunicata”, ha proseguito.

Secondo il Pontefice, in questo consiste ciò che San Josemaría, fondatore dell’Opus Dei, chiamava “apostolato di amicizia”, che egli stesso definiva come “amicizia ‘personale’, abnegata, sincera: a tu per tu, da cuore a cuore”.

“Ogni cristiano è invitato ad essere amico di Dio e, con la sua grazia, ad attrarre a Lui i propri amici”, ha concluso.

Gli incontri UNIV, organizzati dall’Istituto per la Cooperazione Universitaria (ICU), sono nati nel 1968 con l’ispirazione e l’incoraggiamento di San Josemaría Escrivá, fondatore dell’Opus Dei. Da allora, tutti gli anni i partecipanti sono stati ricevuti dal Pontefice, prima Paolo VI, poi Giovanni Paolo II, ora Benedetto XVI.

I partecipanti, studenti universitari provenienti da 30 università italiane e da altre 200 di tutto il mondo, lavorano nel corso della settimana sul tema proposto dall’ICU nelle diverse attività culturali che si svolgono in vari luoghi di Roma: conferenze, colloqui, mostre, dibattiti, gruppi di studio, tavole rotonde. Il tema di quest’anno è “Progettare la cultura: il linguaggio dei mezzi di comunicazione”. I temi delle 38 edizioni precedenti possono essere consultati sul sito www.icu.it.

In aggiunta al programma generale, la Prelatura dell'Opus Dei organizza attività di formazione cristiana di complemento. L’incontro costituisce anche un'opportunità per conoscere la città di Roma seguendo le orme della storia della Chiesa sin dai primi secoli.