Emozione di Benedetto XVI alla proiezione di un film su Papa Wojtyla

Ha partecipato alla presentazione con seimila persone

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CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 31 marzo 2006 (ZENIT.org).- Né Benedetto XVI né le seimila persone che hanno assistito questo giovedì pomeriggio alla presentazione del film su Giovanni Paolo II “Karol, un Papa rimasto uomo” sono riusciti a contenere l’emozione.

Tutti sono rimasti “impietriti”: “come se fossimo presenti, abbiamo riudito gli spari del tragico attentato in Piazza San Pietro del 13 maggio 1981”, ha riconosciuto il Pontefice nelle parole che ha pronunciato dopo gli otto minuti di applausi con i quali ha reagito il pubblico.

Il film, basato sulla sceneggiatura dello scrittore e giornalista Gianfranco Svidercoschi, è stato diretto da Giacomo Battiato. Il ruolo di Karol Wojtyla è interpretato dall’attore polacco Piotr Adamczyk. La pellicola è prodotta da Taodue e Mediaset.

Il film, presentato nell’Aula Paolo VI del Vaticano, costituisce la seconda parte della pellicola “Karol, un uomo diventanto Papa”. Inizia con l’elezione di Karol Wojtyla a Vescovo di Roma e racconta il terzo pontificato più lungo della storia in tre ore (che in televisione verranno trasmesse in due puntate, su Canale 5).

“Abbiamo riascoltato l’appello iniziale del suo Pontificato risuonato nel corso degli anni tante volte: ‘Aprite le porte a Cristo! Non abbiate paura!’”, ha affermato Benedetto XVI dopo la proiezione.

“Lo scorrere delle immagini ci ha mostrato un Papa immerso nel contatto con Dio e proprio per questo sempre sensibile alle attese degli uomini”, ha aggiunto.

“Il film ci ha fatto idealmente ripensare ai suoi viaggi apostolici in ogni parte del mondo; ci ha dato modo di rivivere i suoi incontri con tante persone, con i Grandi della terra e con semplici cittadini, con illustri personaggi e persone sconosciute”.

“Tra tutti merita una menzione speciale l’abbraccio con Madre Teresa di Calcutta, legata a Giovanni Paolo II da un’intima sintonia spirituale”.

Secondo il Papa, da questo film “è emersa la figura di un instancabile profeta di speranza e di pace, che ha percorso i sentieri del globo per comunicare il Vangelo a tutti”.

“Sono tornate alla mente le sue parole vibranti per condannare l’oppressione di regimi totalitari, la violenza omicida e la guerra; parole piene di consolazione e di speranza per manifestare vicinanza ai familiari delle vittime di conflitti e di drammatici attentati, come quello alle Torri Gemelle di New York; parole di coraggio e di denuncia verso la società consumistica e la cultura edonistica, protesa a costruire un benessere semplicemente materiale che non può soddisfare le attese profonde del cuore umano”, ha ricordato.

“Ci accompagni dall’alto l’amato Pontefice e ci ottenga dal Signore la grazia di essere come lui sempre fedeli alla nostra missione”, ha concluso.

Questo 2 aprile, primo anniversario della morte di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI si affaccerà alla finestra del suo studio per partecipare al Rosario che ricorderà l’esatto momento della morte di Papa Wojtyla, mentre piazza San Pietro era piena di pellegrini che recitavano quella preghiera mariana.

Il Papa parlerà alle 21.37, momento in cui il suo predecessore “è tornato alla casa del Padre”, secondo l’annuncio che dato allora dall’Arcivescovo Leonardo Sandri, sostituto della Segreteria di Stato.

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ZENIT Staff

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