CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 12 marzo 2006 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha unito ad interim la presidenza di quattro Consigli della Santa Sede in due Cardinali, secondo quanto ha annunciato questo sabato la Sala Stampa della Santa Sede.
Il Santo Padre ha accolto la rinuncia presentata, per limiti di età, dal Cardinale Stephen Fumio Hamao, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, e “per ora ha unito la presidenza di detto Consiglio a quella del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace”, afferma l’annuncio vaticano.
“Di conseguenza, il Papa ha nominato il Cardinale Renato Raffaele Martino come nuovo Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti”, aggiunge.
Il Cardinal Martino, 73 anni, è Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace dall’ottobre 2002. Prima di allora, aveva ricoperto l’incarico di Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite di New York.
L’annuncio spiega anche che “il Papa, al fine di favorire un dialogo più intenso fra gli uomini di cultura e gli esponenti delle varie religioni, ha unito per ora la presidenza del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso a quella del Pontificio Consiglio della Cultura e, di conseguenza, ha nominato il Cardinale Paul Poupard come Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso”.
Questo incarico era ricoperto fino a poco tempo fa dall’Arcivescovo britannico monsignor Michael Louis Fitzgerald, che è stato di recente nominato Nunzio Apostolico in Egitto e Delegato della Santa Sede presso l’Organizzazione della Lega degli Stati Arabi.
Il Cardinale Paul Poupard, 75 anni, è stato collaboratore di Giovanni XXIII e di Paolo VI presso la Segreteria di Stato. Giovanni Paolo II lo ha nominato Presidente del Segretariato per i Non Credenti (1980) e Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, sin dalla sua creazione (1982).
L’iniziativa di unire la presidenza di quattro Dicasteri nella persona di due Cardinali è un segno che punta, secondo quanto hanno commentato gli analisti vaticani dando la notizia, alla proposta di riduzione delle strutture della Curia romana che il Cardinale Ratzinger aveva suggerito in passato in alcune dichiarazioni pubbliche.
