Buttiglione crede che la prossima generazione in Europa avrà una fede più solida

Conferenza del Ministro italiano estromesso dalla Commissione europea

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ROMA, mercoledì, 12 gennaio 2005 (ZENIT.org).- Il Ministro per le politiche comunitarie, Rocco Buttiglione, si definisce “non pessimista” e crede che l’Europa di domani conterà su “persone con una fede solida”.

Così si è espresso martedì scorso nella conferenza “Proposing a New Voice for Christians in Politics” (Proporre una voce nuova per i Cristiani in politica) promossa dal “Vatican Forum”, che si è tenuta presso il Centro Russia Ecumenica di Roma, ubicato vicino al Vaticano.

Lo scorso ottobre, una Commissione del Parlamento europeo aveva respinto la candidatura di Rocco Buttiglione a formare parte della Commissione europea, in seguito ad alcune sue affermazioni in cui presentava una visione tradizionalista del matrimonio e affermava di ritenere l’omosessualità dal punto di vista morale un “peccato”.

“Gesù ha promesso che la Chiesa sopravviverà, non i Cristiani europei”, ha affermato il Ministro e filosofo, aggiungendo però di non ritenere che il Cristianesimo europeo sia destinato a scomparire: “i Cristiani in Europa potrebbero scomparire, ma non credo che questo avverrà mai perché essi hanno un progetto per l’Europa”.

“Abbiamo bisogno di persone con fede e con figli”, ha insistito, alludendo anche alla necessità di un’azione politica concreta: “La politica non rappresenta mai la soluzione, ma qualsiasi cosa facciamo ha un risvolto politico”.

Buttiglione, sposato, con quattro figlie, ha proposto che tutti i Paesi europei appongano una riserva alla Costituzione europea, attraverso la quale chiedere che le politiche familiari siano competenza di ciascuno degli Stati membri: “Le questioni inerenti la famiglia devono rimanere oggetto delle politiche nazionali” ed ha aggiunto che “le famiglie hanno bisogno di avere meno tasse”.

Riguardo l’aborto si è detto convinto della necessità di “ripensare l’intera questione”. Il Ministro per le politiche comunitarie ha proposto di “ricostruire l’alleanza tra il figlio e la madre” per lottare contro l’aborto. Secondo Buttiglione, “è molto difficile difendere il figlio dalla madre”.

Il Ministro ha differenziato tra omosessualità e aborto nel senso che “la prima ricade nella sfera privata e nella morale e non riguarda lo Stato, mentre il secondo – l’aborto – è competenza della politica e della legge”.

Riguardo l’Europa, ha ammesso che, sebbene essa non sia l’Europa dei suoi sogni, “non esiste altra Europa”, e si è detto convinto che “dobbiamo lavorare e sforzarci per migliorarla” perché “sarebbe una colpa abbandonarla nelle mani dei nostri avversari”.

“Possiamo immaginare un altro contesto nel quale siamo chiamati a rendere testimonianza della nostra fede?”, ha domandato. “No: è questo il nostro kairòs (momento opportuno, ndr)”, ha poi risposto.

Sul rapporto tra Cattolici e Ortodossi si è mostrato favorevole ad approfondire i punti in comune per difenderci dai non Cristiani: “Se ci rendiamo conto di quanto di ciò che abbiamo in comune è sotto attacco e in pericolo, vedremo quanto è poco ciò che ci divide”.

L’America e l’Europa sono simili ma non identiche, ha segnalato: “America e Europa sono sorelle, hanno lo stesso DNA, ma non sono gemelle”.

Dopo aver parlato del rapporto tra Chiesa e Stato negli Stati Uniti e in Europa, ha concluso dicendo che nella lingua inglese, ad esempio, non esiste la parola “laicismo” perché in realtà negli Stati Uniti non esiste tale realtà.

Riguardo gli scandali sessuali che hanno scosso la Chiesa cattolica negli Stati Uniti, si è detto fiducioso che essi siano ormai superati e che la Chiesa ne sia venuta fuori “purificata”.

Sulla Chiesa in Europa, ha ammesso di vederla “intimidita: soffre la secolarizzazione e tende ad essere emarginata”, ed ha fatto appello ai Cristiani a “presentare la nostra posizione”.

Riferendosi all’eventuale ingresso della Turchia nell’Unione europea, Buttiglione ha di seguito suggerito che non si tratta del momento giusto: “Prima di un ulteriore allargamento abbiamo bisogno di tempo. Aspettiamo e vediamo”.

Il Professore dell’Università S. Pio V di Roma, ha poi illustrato le basi sulle quali si deve costruire un modello multiculturale: “Tornare alla legge naturale perché il multiculturalismo va bene, ma solo se si fonda sulla legge naturale, in base alla quale ciascuno di noi ha diritti e doveri”.

Il “Vatican Forum”, fondato da Andrea Kirk Assaf, è un’associazione di giornalisti che si occupano del Vaticano, di studenti, professori universitari e altre persone interessate al rapporto fra Chiesa e mezzi di comunicazione. Il “Vatican Forum” presenta regolarmente relatori ben informati sulle questioni d’attualità concernenti la Chiesa e i suoi insegnamenti.

La conferenza tenuta da Rocco Buttiglione è stata patrocinata dalla rivista americana, Inside the Vatican, diretta da Robert Moynihan, e dall’ Acton Institute , il think-tank italo-americano fondato da don Robert Sirico e da Kris A. Mauren, che attraverso seminari e pubblicazioni periodiche mira a sottolineare l’importanza della religione nella promozione della libertà e a sostenere la necessità di rinforzare i diritti degli individui e delle comunità.

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ZENIT Staff

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