Don Giussani al Meeting: “Siate sempre più appassionati al mistero dell'uomo”

RIMINI, domenica, 29 agosto 2004 (ZENIT.org).- Si è concluso il 28 agosto con un collegamento audio ed un messaggio di Don Luigi Giussani il venticinquesimo Meeting di Rimini.

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Una festa del cattolicesimo popolare, oltre 700.000 visitatori a riflettere con incontri, mostre, dibattiti, spettacoli, rassegne sul tema: “Il Nostro progresso non consiste nel presumere di essere arrivati ma nel tendere continuamente alla meta”.

In 12 mila hanno aspettato il collegamento audio con l’ottantaduenne fondatore di Comunione e Liberazione il quale ha esordito affermando: ”Ognuno di noi ha la coscienza in questo momento di diventare fattore interessante, creatore di realtà presenti, di volontà di cambiamento”.

“Non so se tutto il sacrificio dell’intervento nel dialogo di questi giorni è stato più bello o più capace di essere patrocinatore di una vivificata propensione alla vita, di appassionato amore al mistero dell’uomo, appassionato amore al disegno dell’uomo”, ha continuato il fondatore di CL.

“Lascio queste parole come le ultime che in questo momento possiamo ripetere: appassionato calore, appassionato affetto per quello che l’uomo può fare e centrare nella sua storia”.

Giussani, con voce flebile ma volontà chiara ha concluso: “Siate sempre più appassionati al mistero dell’uomo. Grazie e arrivederci all’anno venturo”.

Insieme alle parole dal vivo Giussani ha inviato una lettera al Meeting nella quale era scritto: “Cari amici, l’intervento del Papa racconta in modo sorprendente ed esemplare la fatica di un lavoro educativo sul popolo di Dio come un amore all’uomo, come preoccupazione di un genitore verso il proprio unico figlio”.

“Un padre pronto ad intervenire in ogni dimostrazione sociale nella quale soltanto il disamore può favorire una disattenzione pericolosa nei suoi contrasti inevitabili, più o meno turbinosi, e a ricordare che nello svolgimento del tempo, in ogni suo momento, si rispetti il disegno di un Altro: come quello di un padre e di una madre verso un figlio”, continua il messaggio.

“Un disegno buono come quello che tende a definire il lavoro supremo di una famiglia, o la costruzione di una realtà che sia umana dentro tutto il groviglio di questi faticosi e tormentati cambiamenti della storia”, si legge di seguito.

E per questo non ci può essere “obbedienza che mortifichi i faticosi e quindi pericolosi cambiamenti della storia, e questo solo se si riconosce l’esistenza di un paragone intelligente col disegno che accade, come un
atto più acuto e potente di quello che è già accaduto, come giudizio sulle cose dato secondo un punto di vista uguale tra Dio e noi”.

Giussani si rivolge poi al Pontefice, Giovanni Paolo II: “Santità, grazie perché l’emozione da Lei provocata dice ad ogni uomo riflessivo che non è inutile respirare e tendere ad una presenza”.

“Dalla sorgente di questo Meeting salutiamoci con tutta l’ampiezza di questo cuore” ha infine concluso Giussani.

Per il Meeting del 2005, la Presidente Emilia Guarnieri ha annunciato che si svolgerà dal 21 al 27 agosto e avrà per tema: “La libertà è bene più grande che i cieli abbiano donato agli uomini”.

Sono parole che Don Chisciotte dice al suo scudiero Sancho Panza, nel capolavoro letterario di Miguel de Cervantes (1547-1616).

La Guarnieri ha spiegato al quotidiano “Avvenire” che: “La libertà è la
traduzione della responsabilità (…) Ciascuno di noi ha quindi una responsabilità da esercitare. L’uomo esercita la sua responsabilità giocando la sua libertà”.

Secondo la presidente del Meeting, la paura e la solitudine sono le minacce alla libertà dell’uomo: “Un uomo che ha paura della storia – perché non sa da dove viene e verso quale destino va – è una persona che non sa assumere nessuna responsabilità e quindi non è in grado di esercitare nessuna libertà”.

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ZENIT Staff

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