Dagli archivi segreti del Vaticano, la conferma che Pio XII salvò la vita a molti ebrei

ROMA, giovedì 22 aprile 2004 (ZENIT.org).- E’ appena arrivato in libreria il volume dal titolo “Il papa che salvò gli Ebrei” (Piemme) scritto da Matteo Luigi Napolitano, docente di Storia dei rapporti fra Stato e Chiesa e Storia dei trattati e politica internazionali all’università di Urbino, e da Andrea Tornielli, vaticanista del quotidiano ‘Il Giornale’.

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Si tratta di un libro che, utilizzando anche alcuni dei documenti appena emersi dagli Archivi Vaticani, cerca di approfondire quanto e come la Santa Sede agì in favore degli ebrei nel periodo fra il 1933 e il 1945.

Nella prefazione l’ambasciatore Sergio Romano ha scritto: “Questo libro ha il merito di mettere in evidenza, con una documentazione puntigliosa, un paradosso di cui la mia generazione è stata direttamente testimone. Per alcuni anni, dopo la fine della guerra, Pio XII è stato lodato e ringraziato, soprattutto dalle comunità ebraiche, per il coraggio e la generosità con cui aveva difeso e salvato un numero elevato di ebrei dalle persecuzioni naziste. Poi, improvvisamente, questo giudizio si è rovesciato”.

Per approfondire le tante questioni scottanti sollevate dal libro, ZENIT ha intervistato i due autori.

Quali sono le novità di questo libro?

Andrea Tornielli: Abbiamo analizzato e pubblicato decine di documenti provenienti dall’Archivio Segreto Vaticano resi disponibili nei mesi scorsi per decisione di Giovanni Paolo II e relativi ai rapporti tra Santa Sede e Germania durante il pontificato di Pio XI, quando il futuro Papa Pio XII era Segretario di Stato.

Che cosa è emerso in particolare?

Andrea Tornielli: Dai documenti risulta in modo inequivocabile che la Santa Sede, già nell’immediatezza dell’ascesa al potere da parte di Hitler, intervenì in favore degli ebrei per dissuadere la Germania nazista dalle politiche discriminatorie nei loro confronti. E fu personalmente Pacelli a insistere.

Ci hanno sempre raccontato che il Vaticano rimase sordo e prudente, mentre l’episcopato tedesco interveniva. In realtà le carte raccontano una verità diametralmente opposta: fu la Santa Sede a spronare l’ episcopato.

Che cosa fece materialmente Pio XII in favore degli ebrei?

Professor Napolitano: Non soltanto nel libro citiamo l’enorme quantità di dati già noti relativi alle iniziative per salvare gli israeliti ma riveliamo anche, grazie a testimonianze inoppugnabili, particolari inediti sulle disposizioni impartite dalla Santa Sede a molte diocesi italiane. Si tratta di una lettera del Vaticano che chiedeva esplicitamente ai vescovi di adottare tutte le misure possibili per aiutare gli ebrei perseguitati.

Nel libro c’è un capitolo in cui voi indicate errori, falsità, omissioni ed eclatanti strafalcioni presenti in alcune pubblicazioni che riguardano la Santa Sede ed il pontificato di Pacelli. Perché l’avete scritto?

Professor Napolitano: Per cercare di dimostrare a che cosa può portare l’uso a senso unico dei documenti e il disprezzo per la voce viva dei testimoni, che hanno credito e vengono utilizzati soltanto se portano acqua al mulino delle accuse, mentre vengono sistematicamente ignorati quando le loro affermazioni vanno in un’altra direzione. Purtroppo questi errori a senso unico non compaiono soltanto nei pamphlet giornalistici, ma anche in libri di storici e cattedratici seri. Abbiamo creduto giusto rilevarli.

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ZENIT Staff

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