DIGIONE (Francia), mercoledì, 17 agosto 2005 (ZENIT.org).- Il fondatore e Priore della Comunità ecumenica di Taizé, situata nella regione centrorientale della Francia, frère Roger Schutz, 90 anni, è stato ucciso martedì sera in questa stessa località nei pressi di Cluny da una donna di origine rumena di trentasei anni circa, secondo quanto informato dalla comunità.

Intorno alle 21:00, durante una affollata preghiera vespertina che stava avendo luogo nella chiesa della Riconciliazione, posta all'interno del complesso, frère Roger è stato aggredito improvvisamente alle spalle da una donna, molto probabilmente affetta da turbe mentali, la quale gli avrebbe inferto alcune coltellate alla schiena e alla gola.

Nonostante il pronto intervento dei soccorsi, non vi sarebbe stato però nulla da fare e il religioso sarebbe morto poco dopo a causa della gravità delle ferite riportate. La donna, invece, è stata prontamente messa agli arresti.

Frère Roger, nato in una piccola località della Svizzera da cui si era allontanato nel 1940 in seguito alle vicende della Guerra mondiale per trasferirsi in Francia, per la precisione in Borgogna, aveva compiuto 90 anni il 12 maggio scorso.

In Francia frère Roger, allora un giovane pastore protestante, vede il suo sogno prendere forma quando nel 1940 acquista una casa nella Borgogna, con l'intento di creare una comunità monastica dedicata alla riconciliazione. Nel 1952 scrive la prima edizione della Regola di Taizé, che diventerà un centro ecumenico di preghiera e di dialogo.

A partire dagli anni ’50, alcuni fratelli sono successivamente andati a vivere in luoghi disagiati del mondo per essere testimoni di pace e per stare accanto a chi soffre. Oggi alcuni di essi vivono in piccole confraternite in zone difficili dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina.

Nella tarda serata di ieri, un volta trapelata la notizia, noi di ZENIT ci siamo recati nella Chiesa di Sant’Agnese a Colonia, uno dei due centri di spiritualità insieme a quello di San Martin a Bonn affidati, in occasione della XX Giornata Mondiale della Gioventù, alla comunità di Taizé per l’adorazione eucaristica, la liturgia delle Ore e la preghiera.

Lì abbiamo avvicinato due ragazze tedesche le quali si erano velocemente strette intorno ai membri della comunità di Taizé chiusasi discretamente in preghiera fino a tarda notte.

Dorothea, la quale si è detta “profondamente scioccata” dell’accaduto, ha riferito a ZENIT di aver conosciuto questa realtà monastica nella Pasqua di quest’anno e di aver incontrato di persona Frère Roger: “Era una persona che irradiava spiritualità. Quando l’ho conosciuto mi è bastato incrociare per pochi secondi il suo sguardo per sentire delle lacrime liberatorie salirmi agli occhi”.

Judith, poco prima raccolta in preghiera all’interno della Chiesa di Sant’Agnese, quando un fratello della comunità aveva dato la notizia dell’assassinio, ha detto di “aver veramente ricevuto un brutto colpo”.

“Era un uomo illuminato. Un uomo anziano molto saggio e buono che aveva fatto tantissimo bene e anche delle cose straordinarie”, ha commentato.

Giovanni Paolo II che ben conosceva frère Roger e aveva visitato la comunità di Taizé durante un viaggio apostolico in Francia nel 1986, una volta aveva detto che “con la sua stessa esistenza, la comunità è un segno concreto di riconciliazione tra Cristiani divisi e popoli separati”.

Secondo le poche informazioni trapelate, molto probabilmente, verso le ore 14:00 di questo mercoledì, si terrà a Colonia una messa speciale in suffragio di frère Roger.