Oggi l’uomo è spesso solo, nonostante le occasioni di comprare la felicità aumentino a dismisura. Un circolo vizioso ormai collaudato, che toglie spesso il respiro a chiunque ceda alle sue lusinghe, lasciando sul terreno vittime di ogni natura. La cosa buffa è che il tutto avviene in nome di un progresso capace di soddisfare ogni cosa. In realtà non c’è categoria umana che non venga sfiorata da una solitudine strisciante, che se da una parte si fa di tutto per nasconderla, dall’altra le si permette di colpire un individuo ancor di più in profondità. Il mondo va affrontato con particolare attenzione, mai con superficialità, pur se a volte è ammaliatore e dispensatore di frutti profumati, ma spesso avvelenati dentro. Chiunque ricorderà la deliziosa mela della strega offerta alla povera Biancanave, ignara del veleno al suo interno. Le streghe e i frutti allettanti ci sono ancora oggi e non mancano certo di sofisticate novità quotidiane, capaci di stimolare un qualsiasi possibile profitto personale. Satana, da regista del male, non allenta mai la sua preda umana preferita, specie se ha il cuore rivolto alla conversione. Necessita perciò una sana determinazione nelle nostre scelte quotidiane, per non cadere nelle grinfie della strega di turno e mordere quella mela che la fiaba dei fratelli Grimm, con rara perizia letteraria, ha mutuato dal peccato originale dell’uomo. È Satana che purtroppo detiene ancora oggi il più perfetto brevetto della mela “avvelenata” nel mondo. Eva è stata la sua prima vittima illustre, ma l’elenco continua. Anche Gesù, quando manda i suoi discepoli per ogni città a predicare la buona novella, fa di tutto per prepararli e sfuggire al pericolo di essere distrutti e annientati. Raccomanda loro di essere prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
Da sempre rimane in campo la perfidia di tutti coloro che temono il vero bene o comunque lo associano ad un Dio fatto a proprio uso e consumo. Camminare nella storia senza discernimento, come sempliciotti allo sbaraglio, credendo alle smancerie altrui, si rischia di pagare caro ogni finto benefit ricevuto. Lo stesso figlio di Dio se non fosse stato prudente, sapiente, saggio oltre misura, di sicuro non avrebbe portato a termine la sua missione. Nulla potrebbe avvenire di quanto siamo stati chiamati a realizzare, se ognuno di noi non sapesse governare con sana accortezza il proprio cammino, senza farsi pilotare da chi ci circonda. Il cristiano dimentica che attingere alla sapienza di Dio significhi poter superare ogni ostacolo. Spesso si è però credenti a parole e che per uno strano meccanismo comportamentale ci si vergogna a trovare in essa le giuste direttrici della nostra vita. La sapienza è la giusta via su cui camminare per realizzare qualunque missione. Non imboccarla significa donarsi in pasto ai lupi, pronti a sbranarci al primo nostro passo falso o se privi di quell’armatura di Dio che San Paolo ritiene necessaria per sconfiggere il demonio. Quando si è nella verità e si sente l’alito del Signore sopra di noi, serve la capacità di saper offrire agli altri il proprio pensiero. Niente imposizioni, sfumature prepotenti, atteggiamenti superiori, ma dolcezza, semplicità, pur se nella prudente determinazione di chi conosce bene il proprio ruolo e sa che viene dalla verità cristiana. La vita dei santi è piena di incomprensioni, di violenze gratuite subite, di ricatti, di calunnie ricevute, ma sempre nel silenzio e nella piena sofferenza. Chi non ricorda Padre Pio!
Qualche giorno addietro mi sono soffermato davanti alla sua cella, rimasta intatta nel convento di San Giovanni Rotondo, dove ha vissuto la sua grande e santa missione. È lì che ho pensato come solo la sua continua ricerca della sapienza di Cristo, gli abbia dato la forza di lottare contro il diavolo in tutte le sue forme, comprese quelle che in apparenza avrebbero dovuto tutelarlo e incoraggiarlo. Il mio maestro spirituale scrive così di una donna che trentasette anni or sono bussò al suo convento per chiedergli aiuto, nel portare avanti la missione di annunciare il vangelo che il Signore le aveva affidato: “Conosco una donna, vero messaggero del Dio vivente, mandata da Lui a ricordare il Vangelo dimenticato dal mondo. Se questa persona non fosse stata perennemente illuminata dalla più pura saggezza e prudenza del Signore, al primo giorno già si sarebbe concluso il suo ministero. Le potenze del male si sono abbattute tutte contro di essa. Lei invece sempre sorretta, guidata, protetta dalla sapienza, ha vinto ogni potenza demoniaca e infernale. Queste l’hanno assalita con tutto lo schieramento delle loro forze. Hanno messo in campo ogni astuzia, ogni calunnia, ogni diceria, ogni maldicenza, ogni falsa testimonianza, ogni forma di persecuzione palese ed occulta”. Conclude mons. Costantino Di Bruno: “La sapienza ha vinto sempre. Mai essa è stata sconfitta”. La sapienza non viene mai dalla nostra terra, viene dal Cielo, discende eternamente da Dio. A Lui la si deve sempre chiedere con costante volontà e con lunghe preghiere. Chi farà questo si salverà e reggerà bene lo scontro che in ogni attività umana, sia professionale, economica, politica, sociale, religiosa, familiare, si troverà a sostenere. Oggi come ieri il mondo si presenta spesso come un covo di vipere e solo la saggezza, quale abito quotidiano del cristiano, potrà fornire le giuste tutele. Senza la sapienza, che viene da Dio, si è preda del male.
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