Un sacerdote, un giovane, una famiglia e un ammalato. Sono i rappresentanti del Rinnovamento nello Spirito Santo che hanno accolto oggi papa Francesco allo Stadio Olimpico, in occasione della 37a Convocazione del movimento. Quattro vocazioni diverse per vivere un carisma che si manifesta in molti aspetti.
Un carisma che concede ai sacerdoti, presenti in oltre un migliaio all'Olimpico, come anche ai religiosi e ai diaconi di "vivere il ministero con uno slancio di servizio nuovo e con un gusto spirituale profondo".
Il sacerdote ha dichiarato di aver "riscoperto il valore della comunità, nel rapporto con i laici e nella promozione dei loro carismi, che rendono ancora più efficace il mio servizio ecclesiale".
"Noi sacerdoti - ha aggiunto - vogliamo essere il volto sempre giovane e misericordioso della Sposa di Cristo".
L'effusione dello Spirito Santo, è qualcosa che cambia la vita, non rendendola "più facile" ma di certo "più felice", ha raccontato il giovane. Chiedendo al Santo Padre di pregare per i suoi coetanei e confermarli nella fede, il giovane ha espresso l'"impegno di carità verso tutti, una lode che diffonda il calore della carità".
Il Rinnovamento, tuttavia, è stato anche un aiuto a riscoprire la bellezza del "fare famiglia", luogo in cui è possibile "dialogare, ascoltarsi, sostenersi, perdonarsi". La famiglia del RnS ha testimoniato il "nuovo amore" che spinge a "educare i nostri figli cristianamente, alla fede in Gesù". Per "resistere ai tanti mali che attaccano la grazia dell'unità in famiglia", c'è tuttavia "bisogno di forza che viene dall'alto".
Commovente l'ultima testimonianza, quello di una non vedente che ha proclamato: "la mia luce è Gesù". Come altri disabili presenti alla Convocazione, "nonostante handicap e sofferenze, vivo da anni una gioia profonda, perché nella mia vita e nel mio cuore brillano la Luce che penetra ogni oscurità e risana ogni malattia fisica e spirituale", ha detto.
"Anche se non vedo, Gesù cammina con me e per me", ha aggiunto.
"Nel Rinnovamento ho imparato che non sono mai sola; e ne faccio esperienza ogni giorno", ha poi concluso la donna, chiedendo al Papa di confermare malati e disabili nella fede e di pregare per loro "perché con forza possiamo testimoniare la vittoria di Gesù su ogni male e malattia".