L’Associazione Genitori Scuole Cattoliche (AGeSC) ha deciso di assegnare il “Premio Macchi” 2015 a Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore, in rappresentanza dell’intera Congregazione Salesiana. La consegna del riconoscimento è avvenuta venerdì scorso, 20 marzo, presso la Sala Promoteca in Campidoglio, a Roma. A ritirare il premio è stato don Francesco Cereda, Vicario del Rettor Maggiore.

Il Premio Macchi viene attribuito dall’AGeSC, in occasione di ogni suo Congresso Nazionale, a personalità o istituzioni che si siano distinte con attività sociali e culturali, di rilevante contributo innovativo, a favore della libertà di educazione e di scelta scolastica.

Intitolato alla memoria del prof. Mario Macchi, tra i fondatori dell’AGeSC in Liguria, e Fondatore dell’Associazione Europea dei genitori delle scuole Cattoliche (OEGIAPEC), è stato assegnato in passato anche all’Ordine Religioso degli Scolopi e a don Luigi Giussani, Fondatore di Comunione e Liberazione, ora Servo di Dio.

Il riconoscimento è stato assegnato anche a motivo della “riconoscenza e gratitudine a Don Bosco per la sua opera benefica che da 200 anni continua, per il tramite della Famiglia Salesiana, a formare ‘buoni cristiani e onesti cittadini’ soprattutto per i giovani più svantaggiati e poveri. (…) Le scuole salesiane rappresentano una grande e importante parte della scuola cattolica e della formazione professionale di ispirazione cristiana in Italia e la loro opera è riconosciuta da tutti, ma in particolar modo dai genitori, esemplare per la dedizione educativa, la qualità dell’istruzione, l’accoglienza e il coinvolgimento delle famiglie e l’apertura alla società” è riportato nella lettera di motivazione.

A rendere ancora più stretto e fecondo il rapporto tra AGeSC e Salesiani è il fatto che gli ultimi due assistenti nazionali dell’associazioni sono stati salesiani: don Pierino de Giorgi e don Renato Mion, in carica.

Nell’accogliere il riconoscimento don Cereda ha ringraziato il Presidente Nazionale dell’AGeSC, Roberto Gontero, e le varie personalità presenti; ha ribadito l’impegno della Congregazione a fianco dei genitori – citando Benedetto XVI, ha detto: “oggi non si può fare Pastorale giovanile senza fare Pastorale familiare” – e tra le sfide emergenti ha indicato l’educazione affettiva e la conservazione di una “antropologia della differenza”.