È un’altra giornata ad alta tensione, quella che ha vissuto Parigi a ventiquattrore dalla strage alla redazione di Charlie Hebdo. Le forze di polizia francesi sono state impegnate per diverse ore su due diversi fronti: da un lato davano la caccia ai due attentatori di ieri, asserragliati da stamattina in una stamperia con un ostaggio, dall’altro circuivano un uomo che dopo aver ucciso una vigilessa giovedì mattina, ha assassinato due persone e si è chiuso in un negozio kosher alla periferia della capitale. Fonti della polizia parigina parlano di un "collegamento" tra i due tragici episodi di ieri, in quanto gli autori sarebbero appartenuti alla stessa cellula jihadista.
In una città ancora livida per la strage di Charlie Hebdo accaduta poco prima, ieri un uomo d’origine africana aveva ingaggiato con le forze di polizia una sparatoria a Montrouge, periferia sud di Parigi, durante la quale era rimasta uccisa una vigilessa. L’uomo è stato identificato come Amedy Coulibaly, uscito di prigione da due mesi, il quale è stato pedinato dalla polizia e si è barricato stamani in un negozio di prodotti ebraici dopo aver abbandonato l’auto vicino a un centro commerciale.
Amedy ha tenuto in ostaggio diverse persone, tra cui un neonato. Un’operazione di polizia scattata intorno alle 17.00 di oggi ha provocato la morte dell’assalitore e il ferimento di alcuni agenti di polizia. Si teme per la sorte degli ostaggi. Le Monde riferisce di quattro vittime tra loro.
Contemporaneamente all’assalto al negozio kosher, si sono uditi in una zona boscosa alle porte di Parigi colpi di artiglieria, preludio del blitz che ha portato all’uccisione dei fratelli Said e Cherif Kouachi, barricati con un ostaggio in una stamperia. Gli uomini delle forze speciali di polizia sono entrati nell’edificio al grido di “a terra, a terra!” e hanno fatto fuoco. Liberato l’ostaggio, il quale è rimasto ferito ed è stato trasportato via a bordo di un elicottero.
Durante una conversazione telefonica con le forze dell'ordine occorsa in giornata, i due assalitori di Charlie Hebdoavevano detto di voler "morire da martiri". E nel mare magnum di notizie frastagliate, si registra anche la seguente: uno dei fratelli Kouachi, incrociato stamane da un commerciante di Dammartin, aveva detto: "Se ne vada, noi non uccidiamo i civili".