Un’immagine che esprime un senso profondo. È quella che ritrae papa Francesco con il capo chinato in preghiera dinanzi a un giardino disseminato di croci bianche, un monumento fatto erigere per ricordare i bambini abortiti. La sosta di appena qualche minuto è avvenuta nel percorso che stava accompagnando il Santo Padre presso il centro “Scuola dell’Amore” dopo aver incontrato i disabili e i loro assistenti nella “Casa della Speranza” di Kkottongnae.
Al termine del momento di raccoglimento, il Papa si è poi avvicinato a una delegazione di attivisti pro-life coreani, radunatisi anche loro a ridosso del “Giardino dei bambini abortiti, ove si è fermato a parlare qualche istante con Br. Lee Gu-won, missionario senza gambe e braccia.
L'aborto è un piaga che in Corea del Sud colpisce una drammatica cifra di nascituri di sesso femminile. Secondo la dottoressa Therese Hesket del Ucl Centre for Internationa Healt and Development, in India, Cina e Corea "se il primo figlio è una femmina, le coppie ricorrono spesso all'aborto selettivo del sesso per garantire la nascita di un maschio nella seconda gravidanza".
L’attenzione del Pontefice nei riguardi dei bambini nascituri è testimoniata dalla sua Esortazione apostolica Evangelii gaudium, dove scrive che “deboli di cui la Chiesa vuole prendersi cura con predilezione, ci sono anche i bambini nascituri, che sono i più indifesi e innocenti di tutti, ai quali oggi si vuole negare la dignità umana al fine di poterne fare quello che si vuole, togliendo loro la vita e promuovendo legislazioni in modo che nessuno possa impedirlo”.
Nell’Esortazione il Papa sottolinea che “non è progressista pretendere di risolvere i problemi eliminando una vita umana” e che sul tema dell’aborto “non ci si deve attendere che la Chiesa cambi la sua posizione”, giacché “non è un argomento soggetto a presunte riforme o a ‘modernizzazioni’”. Allo stesso tempo, il Santo Padre invita a un maggior impegno per prevenire il problema e riconosce che finora “abbiamo fatto poco per accompagnare adeguatamente le donne che si trovano in situazioni molto dure, dove l'aborto si presenta loro come una rapida soluzione alle loro profonde angustie”.