Un impegno da parte dei candidati alle prossime elezioni europee a sostenere e promuovere politiche in favore della famiglia. È quello che chiede “Vote for family 2014 - Corro per la famiglia anche in Europa”, manifesto di dodici punti presentato questa mattina nella sala stampa della Camera. L’iniziativa nasce su impulso del Forum delle associazioni familiari e del Fafce (Federazione europea delle associazioni familiari cattoliche).
“Per la prima volta l’elaborazione di un manifesto di questo tipo è realizzato grazie al contributo di più realtà europee dell’associazionismo familiare”, è quanto comunica Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari, nel suo intervento introduttivo.
Belletti tiene a ribadire il supporto dell’associazionismo familiare nei confronti del “grande progetto europeo”. Tuttavia, spiega, “non sempre l’Unione europea fornisce indicazioni che ci trovano favorevoli”.
Il presidente del Forum ritiene che il fondamento di questo “grande progetto europeo” siano i valori di cui sono portatori “i popoli e le famiglie”, non le scelte dei “burocrati” né l’imposizione di “un pensiero dominante”. Del resto, aggiunge Belletti, va tutelato l’istituto familiare in quanto soggetto sociale nonché “primo luogo di educazione al bene comune”.
Giuseppe Barbaro, vice-presidente del Fafce, giudica l’iniziativa un importante strumento per “portare la voce delle famiglie” nei gangli della politica comunitaria. Barbaro ha testimoniato d’esser stato presente a un incontro sul tema della famiglia tenutosi recentemente a Bucarest, fianco a fianco a rappresentanti del clero ortodosso. “La battaglia su questo tema - ha dunque aggiunto - unisce a prescindere dalla confessione religiosa”.
Il vice-presidente del Fafce ha poi spiegato a grandi linee i dodici punti del manifesto. Ha anzitutto posto l’attenzione sul passaggio in cui si richiede ai candidati l’impegno a “promuovere condizioni di lavoro che consentano alle famiglie di trascorrere del tempo insieme”. Un tempo fondamentale affinché si possa anche assolvere da parte dei genitori il loro ruolo di “principali educatori dei propri figli”, in conformità “delle proprie convinzioni morali e religiose”.
Compito di educatori che può compiere solo una coppia costituita da un uomo e da una donna. È per questo che il punto 1 del manifesto chiede che venga riconosciuta la complementarietà tra i due sessi e “il rifiuto dell’ideologia di genere”, la quale - come ha spiegato Barbaro facendo riferimento al rapporto Lunacek - “mira a cancellare le differenze sessuali nelle politiche pubbliche”.
Rispetto e promozione del matrimonio naturale è pertanto il secondo passaggio del manifesto. “In forza del principio di sussidiarietà - ha aggiunto Barbaro - si chiede ai candidati di opporsi a qualsiasi ingerenza che l’Unione europea voglia introdurre in quest’ambito attraverso politiche comunitarie”.
Barbaro ha dunque parlato del punto in cui si chiede ai candidati di onorare la dignità umana dal concepimento al termine naturale della vita. Un passaggio del manifesto che, ha spiegato il vice-presidente del Fafce - è collegato all’impegno affinché siano “promosse politiche del lavoro”.
Concetto ripreso Daniela Notarfonso, vice-presidente nazionale di Scienza e Vita, la quale ha affermato che “per poter parlare di dignità umana va prima di tutto garantito il diritto al lavoro”, di modo da “consentire a una coppia di generare dei figli”.
A margine della conferenza, l’onorevole Paola Binetti (Udc), intervistata da ZENIT, ha definito “particolarmente interessante il manifesto”, poiché “nasce da una sorta di meta-associazioni di famiglie che abbracciano tutta l’Europa dei 27”. Questa trasversalità “ha portato a una conclusione che, se sarà sostenuta con determinazione, può fare della famiglia il puntello intorno al quale ruota la nuova Europa, che non può essere l’Europa degli euroscettici ma deve essere l’Europa delle famiglie”.
I nomi dei firmatari del manifesto saranno resi noti il prossimo 15 maggio, data della Giornata internazionale della famiglia, mentre tra il 22 e il 25 maggio ci si recherà alle urne per eleggere il Parlamento europeo. La Binetti auspica che sarà un’occasione per “portare in Europa il meglio di una cultura che abbia radici cristiane”, perché è lì che la famiglia trova “la pienezza della sua realizzazione”.