Ricevendo in udienza il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, lo scorso 3 novembre, Papa Francesco ha approvato la istituzione di un Collegio, all’interno della Congregazione per la Dottrina della Fede, per l’esame dei ricorsi di ecclesiastici per i delicta graviora.
Nel Rescriptum, in vigore da oggi, si ricorda il Motu Proprio Sacramentorum Sanctitatis Tutela (SST) del 30 aprile 2001, aggiornato il 21 maggio 2010, il quale precisa quali sono i delitti riservati alla competenza dell'ex Sant'Uffizio, a norma dell'art. 52 della Costituzione apostolica Pastor Bonus.
Nel giudicare i delitti sopra indicati, la Congregazione per la Dottrina della Fede procede tramite processo penale, giudiziale o amministrativo, salva la possibilità di sottoporre direttamente la decisione al Sommo Pontefice per i casi gravissimi. Resta inteso - si legge nel documento - relativamente ai delitti contro la fede, che la competenza in prima istanza è dell'Ordinario o del Gerarca.
A motivo del numero dei ricorsi e della necessità di garantire un più rapido esame degli stessi, e dopo approfondita riflessione, il Papa ha quindi decretato l'istituzione all'interno del Dicastero di uno speciale Collegio formato da sette cardinali o vescovi, che possono essere sia membri interni che esterni ad esso, nominati, insieme al Presidente, direttamente dal Pontefice.
Il Collegio è un'istanza di cui la Sessione Ordinaria (Feria IV) della Congregazione si dota
per una maggiore efficienza nell'esame dei ricorsi di cui all'art. 27 SST, senza che vengano
modificate le sue competenze in materia così come stabilite dal medesimo articolo.
Qualora il reo - sottolinea il Rescriptum - sia insignito della dignità episcopale, il suo ricorso sarà esaminato dalla Sessione Ordinaria, la quale potrà anche decidere casi particolari a giudizio del Papa. Ad essa potranno inoltre essere deferiti altri casi a giudizio del Collegio, il quale dovrà informare periodicamente delle proprie decisioni la Sessione Ordinaria. Infine, un apposito Regolamento interno determinerà le modalità operative del Collegio.
Il Papa ha disposto che il presente decreto generale esecutivo sia promulgato mediante la pubblicazione su L'Osservatore Romano, entrando in vigore da oggi, e successivamente nel commentario ufficiale Acta Apostolicae Sedis.