La produttività economica di un azienda agricola dipende anche dal coraggio dell’agricoltore di confrontarsi ed aprirsi alla comunità sociale e alle istituzioni: questo il senso del Focus organizzato da Confagricoltura da una collaborazione rinnovata al Meeting di Rimini 2014.
Se ne è parlato mercoledì scorso nell’ambito del workshop Sostenibilità sociale: per un’agricoltura responsabile, in grado di rispondere alle nuove esigenze dell’uomo e delle comunità. Alla tavola rotonda, promossa in collaborazione con Confagricoltura, hanno partecipato: Lucia Briamonte, Ricercatrice di Inea (Istituto Nazionale di Economia Agraria); Raffaele Cirone, Presidente della Federazione Apicoltori Italiani; Maria Trinidad Collalto, Azienda Agricola Borgoluce; Marco Bernardo di Stefano, Presidente di Rete Fattorie Sociali;Aurelio Ferrazza, Azienda Agricola Il Casale di Martignano; Danilo Giovanni Festa, Direttore Generale per il Terzo Settore e le Formazioni Sociali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; Massimo Fiorio, Vice Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati; Ezio Veggia, Vice Presidente di Confagricoltura. Introduce Mario Benedetto, Direttore Area Comunicazione di Confagricoltura.
Confagricoltura ha accolto con interesse il messaggio lanciato dal Meeting (Verso le periferie del mondo e dell’esistenza. Il destino non ha lasciato solo l’uomo) e, nell’ambito del progetto Ecocloud, dedicato alle buone pratiche sostenibili sviluppate dalle imprese agricole associate, ha deciso di concentrare l’attenzione sul ruolo svolto dall’agricoltura nel sociale.
Confagricoltura è al XXXV Meeting di Rimini con un proprio spazio, a fianco di Confagricoltura al meeting quest’anno ci sarà anche la FAI (Federazione Apicoltori Italiani) con alcune sue aziende e alcune case history significative, e la Rete delle Fattorie Sociali, impegnata in prima linea nell’agricoltura soci
Diverse le iniziative organizzate dalla Confederazione nell’ambito del Meeting.
L’evento di mercoledì scorso, è stato in linea con il tema del Meeting di quest’anno, ed è incentrato sui temi della responsabilità sociale del settore agricolo. Dopo una partenza di grande successo con la partecipazione alla “rete delle pratiche sostenibili Ecocloud”, Confagricoltura prosegue, quindi, il cammino intrapreso avviando Ecocloud 2.0.
Il progetto si amplia e si approfondisce, concretizzandosi nella creazione del Manifesto delle buone pratiche, sinonimo di sostenibilità e garanzia di un’impresa che opera nel rispetto dell’ambiente e della comunità.
“L’agricoltura – ha detto il vicepresidente Ezio Veggia nel corso del seminario‘Sostenibilità sociale: per un’agricoltura responsabile, in grado di rispondere alle nuove esigenze dell’uomo e delle comunità’ -sin dai suoi albori ha avuto una valenza, un impatto e un fine sociale. È naturale, dunque, che l’agricoltura moderna continui a svolgere questa funzione di pari passo con quella economica ed ambientale”.
“Su questi concetti - ha spiegato Veggia - è basato il progetto EcoCloud, la rete delle aziende di Confagricoltura che fanno della sostenibilità il principio della propria attività imprenditoriale, condividendo e diffondendo esempi di buone pratiche ambientali, sociali ed economiche”.
Progetto che recentemente si è concretizzato nel Manifesto EcoCloud, che comprende il decalogo della sostenibilità di Confagricoltura. L’agricoltura moderna adopera nuovi canali per trasmettere valori e conoscenze, per integrare le persone, che vanno oltre il vecchio “focolare”: reti, innovazione, sempre con un forte radicamento nei territori, sono i nuovi strumenti utilizzati dalle imprese.
Il ruolo multifunzionale dell’agricoltura sta facendo emergere nuove potenzialità, direttamente legate alla capacità di generare benefici per le fasce svantaggiate e vulnerabili della società, anche attraverso servizi innovativi, che spesso suppliscono alla crisi dei sistemi tradizionali di assistenza sociale, con una strategia d’intervento che coinvolge in primo luogo quelle realtà aziendali produttive per il mercato che operano in collaborazione con le istituzioni socio-sanitarie competenti per territorio, ma anche con le strutture terapeutiche riabilitative, socio-sanitarie e socio-assistenziali che utilizzano l’attività agricola a fini di riabilitazione, terapia, cura e intervento sociale.
Anche in Parlamento – ricorda Confagricoltura - si sono sviluppate numerose iniziative sul tema dell’agricoltura sociale, che hanno portato alla redazione di un testo di disegno di legge unificato, approvato dalla Camera lo scorso 15 luglio 2014, ora in discussione al Senato. “È un provvedimento molto atteso e molto importante – ha detto nel suo intervento al seminario il presidente della Rete delle Fattorie Sociali, Marco Berardo Di Stefano – perché riconosce e valorizza il ruolo multifunzionale dell’agricoltura anche nel campo dei servizi alla persona. Un’innovazione, quindi, del modello di fare impresa agricola, non soltanto legata al prodotto o alla salvaguardia dell’ambiente, ma anche a forme di welfare basate sulla solidarietà e non sull’assistenzialismo. Ci auguriamo ora una rapida conclusione dell’iter legislativo e la conseguente pubblicazione delle norme attuative, che continui a tenere conto, come successo finora, delle richieste degli operatori dell’Agricoltura Sociale”.