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Vescovi europei: "Discriminare i rom è vergognoso"

In occasione della Giornata internazionale dei rom, monito del Cec e del Ccee: “A 600 anni dalla migrazione dei rom in Europa, loro piena accoglienza incompleta”

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“Incoraggiamo le nostre comunità cristiane in Europa a continuare a sostenere il benessere dei rom e a lavorare attivamente per porre fine a discorsi di odio e all’esclusione sociale. Dobbiamo camminare insieme”. Lo affermano in una nota congiunta, alla vigilia della Giornata internazionale dei rom (8 aprile), i segretari generali della Conferenza delle Chiese europee (Cec) e del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee).
I vescovi europei fanno appello affinché “gli emarginati siano accolti e sia riconosciuta la loro dignità umana in quanto dono di Dio”. Appello anche agli stessi rom, perché “con la loro tradizione, fede e cultura unica, sono anche chiamati a portare i loro valori all’interno della società europea, in quanto cittadini responsabili”. Cec e Ccee affermano ancora: “I rom hanno un secolare senso di identità europea condivisa e di libera circolazione attraverso i confini politici, culturali e religiosi. Sono una delle popolazioni indigene dell’Europa che non gode però di un trattamento di uguaglianza in termini di rispetto e onore tra le altre”. Del resto – aggiungono – “a più di 600 anni di distanza dalla loro migrazione in Europa, la loro piena accoglienza rimane incompleta”.
Di qui il monito nei confronti dell’Europa. “Il fatto che essi vivano in circostanze di continua discriminazione e addirittura persecuzione è una vergogna per i Paesi europei”, spiegano Cec e Ccee. Le quali propongono come “via d’uscita principale a queste difficili condizioni dei rom e delle loro famiglie” metodi quali “la conoscenza, il lavoro, la fede”. Infine i vescovi reputano che “la loro inclusione è una necessaria indicazione del nostro impegno per una identità europea condivisa e la libera circolazione delle persone, dei beni e delle idee in Europa”.

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ZENIT Staff

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