Taizé, Arrivo / Wikimedia Commons - Sabine Leutenegger | Taizé, CC BY

Taizé: settimana di riflessione sulle migrazioni

Alla “Reflection Week” parteciperà tra gli altri padre Michael Czerny SJ, sottosegretario della Sezione Migranti e Rifugiati del dicastero per il Servizio allo Sviluppo umano integrale

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Il gesuita canadese Michael Czerny, sottosegretario della Sezione Migranti e rifugiati del dicastero per il Servizio allo Sviluppo umano integrale, parteciperà ad una settimana di riflessione sul tema delle migrazioni, che si svolgerà dal 16 al 23 luglio prossimi a Taizé, in Francia.
Come riferisce la pagina Internet della comunità ecumenica, il programma si rivolge in particolare ai giovani della fascia di età 18-35 anni, che si interessano al tema o sono impegnati nell’accoglienza o nell’accompagnamento di migranti, rifugiati o esiliati.
L’iniziativa — così rivela il sito di Taizé — è nata da un incontro a Roma con il gruppo incaricato da papa Francesco di coordinare l’implicazione della Chiesa cattolica presso i migranti.
Va ricordato che la Sezione per i Migranti e Rifugiati all’interno del nuovo dicastero vaticano per il Servizio allo Sviluppo umano integrale sta direttamente sotto l’autorità del Pontefice.
Il programma della “Reflection Week” include anche laboratori animati da giovani rifugiati che vivono in Europa, degli incontri con esperti o testimoni impegnati, dei tempi di condivisione, nonché una merenda o “goûter” internazionale.
Tra gli esperti e relatori ci saranno anche Pascal Brice, direttore dell’OFPRA (Ufficio Francese della Protezione dei Rifugiati e Apolidi) a Parigi, inoltre Catherine Wihtol de Wenden, direttrice di ricerca emerita presso il CNRS, e l’arcivescovo anglicano di York, in Inghilterra, John Sentamu, nato in Uganda.
Il sottosegretario della Sezione Migranti e rifugiati del dicastero per il Servizio allo Sviluppo umano integrale è intervenuto il 19 giugno scorso presso l’ONU a Ginevra, in Svizzera, sottolineando che l’unica soluzione valida per porre fine al traffico di “carne umana” è presentare “un’opzione reale per una migrazione sicura, regolare e ordinata” e creare “le condizioni appropriate per uno sviluppo umano integrale ‘a casa’”.
E intervenendo il 23 maggio scorso davanti alle Nazioni Unite a New York, il gesuita canadese ha spiegato che da parte della Santa Sede vi è l’auspicio che venga “garantito” a tutti “il diritto” di “restare in dignità, pace e sicurezza nei loro Paesi di origine”, cioè di fare della migrazione “una scelta, non una necessità”. (pdm)

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Anita Bourdin

Journaliste française accréditée près le Saint-Siège depuis 1995. Rédactrice en chef de fr.zenit.org. Elle a lancé le service français Zenit en janvier 1999. Master en journalisme (Bruxelles). Maîtrise en lettres classiques (Paris). Habilitation au doctorat en théologie biblique (Rome). Correspondante à Rome de Radio Espérance.

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