Pane e Paradiso – L’amore di San Filippo Neri per Roma

L’opera teatrale Pane e Paradiso, condensa la missione di un uomo che portò un vento nuovo nella vita spirituale e sociale nella Roma del ‘500

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Filippo Neri, l’Apostolo di Roma, nasce a Firenze nel 1515. Arriva nella Città eterna a 18 anni, nel 1533. La Roma che Filippo trova è in uno stato di desolante abbandono, poiché sono trascorsi pochi anni dal Sacco di Roma, che ha ridotto la città a poche migliaia di abitanti.

Papa Clemente VII, salvato dall’eroico sacrificio delle Guardie svizzere, è scampato all’eccidio, ma è rimasto prigioniero a Castel Sant’Angelo per lungo tempo. Chiese, luoghi sacri e reliquie profanate. Opere d’arte deturpate e rovinate. E quello che non hanno fatto i Lanzi, lo ha fatto la peste, scoppiata nello stesso anno in Italia, e diffusasi rapidamente a Roma, a causa delle terribili condizioni ambientali della città, disseminata di cadaveri. I danni materiali e morali di questo funesto passaggio sono ancora nelle mura e nei cuori della gente, quando Filippo oltrepassa le mura della Città.

Tutte le classi sociali sono smarrite di fronte al senso di precarietà e di fragilità causate dal Sacco. Nessuno può sfuggire più alla violenza della guerra, che è entrata nel cuore della Cristianità. Filippo percepisce profondamente i bisogni di tutti: comprende il senso d’abbandono e di disperazione delle classi più indifese, ma anche il senso del vuoto che domina molta parte della borghesia e delle classi più elevate alla ricerca di un modello di vita più profonda e motivata.

E’ in questo scenario desolato che si svolge il suo apostolato per i primi vent’anni, come laico e quindi come sacerdote. L’amore che egli porta a Roma si propaga a tutta la Chiesa. Sono ben ben tredici i Papi che vedrà alternarsi: alcuni di essi (nel clima di rigidità che cercava di limitare gli effetti della Riforma protestante, prima della conclusione del concilio di Trento), videro con sospetto la sua opera, altri la lodarono e la sostennero (come Papa Gregorio XIII).

Filippo, è canonizzato nel 1662, ed è riconosciuto dalla Chiesa come uno dei più attivi realizzatori, di quella stagione di profondo rinnovamento passata alla storia come la Riforma Cattolica.

Da qui la validità di riscoprire oggi Il suo messaggio e la sua eredità spirituale attraverso opere come “Pane e Paradiso” che inizierà il suo percorso a Roma venerdì 22 maggio nella chiesa di San Filippo in Eurosia alla Garbatella.

Per altre informazioni: www.paneeparadiso.eu

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ZENIT Staff

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