Pixabay - arutina

L’utero in affitto nei libri di storia

Che cosa studieranno i giovani, a scuola, tra 100 anni? Proveranno orrore nel ricordare il mercato dei bambini venduti come oggetti?

Share this Entry

I mezzi di comunicazione danno, sempre più spesso, notizie di bambini nati attraverso l’utero in affitto. Si tratta di un mercato vergognoso, basato sullo sfruttamento di donne povere, che vendono il proprio bambino a coppie sterili.
Tutto questo non è solo contro natura, ma è anche contro la realtà.
Nella realtà due genitori fertili possono mettere al mondo dei bambini. Sono la mamma e il papà dei loro figli.
Il mondo dell’utero in affitto, invece, è completamente fuori dalla realtà, perché conduce le coppie sterili a non comprendere la mostruosità di ciò che stanno facendo. Le porta ad auto-convincersi d’aver compiuto un atto d’amore, dopo aver strappato il bimbo dalle braccia della sua vera mamma.
E’ un mondo al contrario, in cui il male diventa bene e il bene diventa male. Ed è così che sentiamo certe coppie sterili uscire dalla realtà e dire: “Siamo noi i genitori. La madre dei nostri bambini non esiste”.
Ma questa è una fuga dalla realtà. E’ il frutto di un lavaggio del cervello auto-imposto per mettersi a posto la coscienza.
La madre esiste. E’ la madre che ha partorito il bambino, tenendolo in grembo per nove mesi e dialogando già con lui. Ma la fuga dalla realtà spinge a dire che “la madre non c’è”.
Come è possibile che non ci rendiamo conto di questo? Come è possibile che tutto ciò sia diventato legale in alcuni Paesi del mondo?
Purtroppo è possibile. E non è una novità. Nella storia dell’umanità sono stati tanti i momenti in cui si è smarrito il lume della ragione.
Oggi i giovani leggono i libri di storia e inorridiscono di fronte alle tante tragedie del passato: guerre, violenze, leggi razziali, stermini di massa… Pensano con orrore a quei momenti e si chiedono: come è stato possibile? Come è potuto accadere? Perché l’uomo è caduto così in basso?
Forse, tra cento anni, succederà la stessa cosa. I giovani leggeranno sui libri di storia che agli inizi del terzo millennio i bambini erano considerati soltanto merce e che le leggi dell’epoca permettevano il mercato schiavista dell’utero in affitto.
Io mi chiedo: quando cominceremo ad imparare qualcosa dalla storia? Quando riusciremo, finalmente, a riconoscere il volto del male, senza restare indifferenti di fronte alle sue nuove maschere?
Il male cambia volto nella storia ed assume sembianze differenti. Ma la coscienza dell’uomo sembra sempre restare indietro ed accorgersi troppo tardi di ciò che sta succedendo.
Auguriamoci che l’orrenda pratica dell’utero in affitto venga al più presto bloccata in tutto il mondo. Per non dover dire ancora una volta, tra cento anni: ma come è stato possibile tutto questo?
 
 
 

Share this Entry

Carlo Climati

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione