La Russia Cristiana può salvare l'Europa ed il mondo

Il presidente del Congresso Mondiale delle Famiglie ed Ambasciatore ONU, Alexey Komov, interviene a Rovereto al convegno “Russia ed Europa. La sfida del Terzo Millennio”

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Sono lontani i tempi della Guerra fredda e non ci sono più missili piazzati al largo di Cuba, tuttavia il confronto tra Occidente e Russia continua, ma cambia totalmente la prospettiva. I “senza Dio” di allora varano la costruzione di migliaia di chiese, monasteri e luoghi di culto, difendono la sacralità della famiglia e non si nascondono dietro il ‘politicamente corretto’: si deve fare quello che serve ed è giusto, senza preoccuparsi di critiche e strumentalizzazioni. Questo è l’atteggiamento di chi vuole guidare un popolo, una nazione e, se dovesse servire, essere modello per altri.

Su questo piano, l’Ambasciatore Alexey Komov, intervenuto sabato a Rovereto (TN) al convegno “Russia ed Europa. La sfida del Terzo Millennio” è stato molto chiaro: “L’Occidente è in balia di una nuova e viscerale fisionomia di totalitarismo, somma della ricerca di sempre nuove forme di occultismo ed un omosessualismo sfrenato”.

Per 70 anni un regime comunista ed ateo ha ucciso milioni di persone e centinaia di migliaia di cristiani ed altri religiosi sono stati uccisi, internati nei Gulag e perseguitati. “Adesso – afferma Komov – testimoniamo una rinascita spirituale della Russia con più di 30.000 chiese, 600 nuovi Monasteri e costruiremo 200 nuove Chiese solo a Mosca”. Sono soprattutto i giovani a tornare alla Chiesa e a Cristo, prosegue l’ambasciatore. E sottolinea che “l’Occidente, lo stesso che un pugno di decenni fa provava a contrapporsi alla potenza dell’Est ed al suo materialismo storico, si ritrova a dover far fronte ad un nuovo fortissimo credo, quello dell’uomo supremo che non ha bisogno di Dio”.

Come è possibile, ha chiesto poi Komov, che un 2% di media di omosessuali possa avere una tale influenza sulla cultura attuale dell’Occidente? “Riguardo agli omosessuali o transessuali – ha detto – dobbiamo sempre dividere il peccato dal peccatore. Il peccato va sempre condannato ed il peccatore può essere perdonato. Dobbiamo seguire il Vangelo e non accettare compromessi”.

Molti studiosi dei comportamenti delle masse, sin dall’800, hanno analizzato le dinamiche del controllo del popolo e la manipolazione del suo pensiero. Ora è fin troppo facile e non serve neppure una conoscenza sociologa per comprendere come i mass media facciano la parte del leone nel gioco al livellamento al ribasso. Komov ricorda che, mediamente, un minore si trova ad essere in balia di televisione ed internet per un tempo 6 volte superiore a quello che passa a scuola ed addirittura 20 volte rispetto ai momenti trascorsi con i propri genitori.

Si è assistito all’epocale passaggio dal concetto di “mia madre – mia prima maestra” a quello della tv agenzia educativa, aspetto che ha tramutato ben presto i media in un ganglio vitale per il controllo ideologico. Non c’è da stupirsi, quindi, se il Governo russo ha promosso leggi che vanno a proibire la propaganda omosessuale rivolta ai minori ed ogni forma di pubblicità delle pratiche abortive.

Certo, questi tasselli da soli non sarebbero sufficienti per una rivoluzione tradizionale a tuttotondo ma la promozione di un modello positivo e di un organico impianto valoriale ne sono la conditio sine qua non. Anche per questo la Russia investe in politiche per la natalità, puntando al quoziente di 2.1 figli a donna. Numerose sono le misure prese dal governo russo. Circa 10.000 dollari USA per il secondo figlio e terre per le famiglie con più di tre figli.

Komov ammette che tanto è stato fatto in tal senso ma molte sono ancora le battaglie da affrontare, anche grazie alla collaborazione delle strutture ed associazioni pro-life in territorio russo. Al contrario di quanto infatti accade in Europa, dove la militanza nelle varie formazioni in difesa per la vita viene sbertucciata da molti e percepita dalla massima parte delle amministrazioni come un fastidioso pungolo.

L’Ambasciatore ricorda come il ruolo della Chiesa e di questi gruppi deve essere considerato fonte di ricchezza, crescita e sviluppo. E tiene a ringraziare pubblicamente il suo padre spirituale, Dimitriy Smirnov, anche fondatore del movimento pro life russo oggi molto forte ed attivo. Gli aborti sono in diminuzione per via delle attività del Governo e del Movimento Pro Life ma soprattutto perché la gente, il popolo, comprende sempre di più che l’aborto è un omicidio.

L’immagine più bella dell’applauditissimo intervento dell’Ambasciatore è una matrioska rappresentante un uomo al cui interno vi è una donna e 5 bambini: “questa è la famiglia”, afferma Komov una volta esposti tutti i componenti di questo nucleo ideale.

Secondo una recente indagine, 77% dei Russi crede in Dio, 69% è battezzata cristiano-ortodossa, 5% musulmana e 4% altre religioni come cattolici, protestanti, ebrei e buddisti. 90% dei Russi credono nella famiglia tradizionale. Quindi è il popolo russo che è convinto dei valori della famiglia naturale.  

Un richiamo alla responsabilità, infine, ed all’unità di fronte al nulla che avanza giunge da tutti i relatori: tante cose possono dividerci ma molto più importanti sono gli aspetti che ci accomunano in una battaglia di difesa della nostra tradizione, della nostra identità e dei valori fondanti che ci hanno fatto grandi nella storia.

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Marika Poletti

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