foto Wlodzimierz Redzioch

"Il Papa è il Vicario di Cristo. In Armenia non farà politica"

Alla vigilia della visita di Francesco, l’arcivescovo Raphaël François Minassian, capo dell’ordinariato dei cattolici armeni, racconta la storia del Paese caucasico

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Papa Francesco visiterà l’Armenia, il paese caucasico che abbracciò il Vangelo già nel 301, come ricorda il motto del viaggio apostolico “Visita al primo Paese cristiano”. Il Pontefice vi si tratterrà per tre giorni, dal 24 al 26 giugno. Per comprendere il senso, le aspettative e le prospettive di questo viaggio del Papa, ZENIT ha intervistato l’arcivescovo Raphaël François Minassian, capo dell’ordinariato dei cattolici armeni in Armenia, Georgia e in Europa dell’Est. Nato nel 1946 a Beirut (Libano), mons. Minassian è entrato nel seminario libanese a Roma nel 1966; ordinato sacerdote nel 1973, è stato pastore dei cattolici armeni in California dal 1996 al 2006.
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Eccellenza, l’Armenia aspetta la visita di Francesco, ma volevo cominciare la nostra conversazione ricordano il viaggio di Giovanni Paolo II, 15 anni fa, il primo viaggio di un Papa nel suo Paese. Che cosa ha significato quello storico viaggio per gli Armeni?
Per noi armeni il Papa non è un capo di stato, un politico, nemmeno un capo spirituale, ma è il Vicario di Cristo che visita i fedeli, sia apostolici, sia cattolici. Allora noi vedevamo prima di tutti la dimensione spirituale di quel primo viaggio. Poi c’era anche il grande significato della data del viaggio in occasione del battesimo, allora il Papa ci ricordava le nostre antichissime radici cristiane nel periodo quando la nazione usciva dal periodo comunista e ci faceva capire quanto lavoro abbiamo da fare per rafforzare la fede, la vita spirituale e l’etica sociale. Giovanni Paolo II ci ha lasciato un messaggio molto ricco e profondo e penso che il suo viaggio sia stata una vera benedizione di un Santo.
Adesso l’Armenia aspetta la visita di Papa Francesco. Conosciamo il programma del suo pellegrinaggio. Potrebbe spiegarci il significato delle tappe del viaggio?
Il Papa visita l’Armenia, comincia con Etchmiadzin, la sede del Capo della Chiesa Armena Apostolica, il Catholicos Karekin II. Un fratello visita un altro fratello. Il Papa è il primo tra gli uguali, invece il Catholicos è il primo tra i suoi. Il legame con Pietro si è mantenuto sempre anche se non era perfetto ma questo era il risultato della storia passata. Adesso l’amicizia tra la Santa Sede e Etchmiadzin è così intima, amabile che io non potrei dire che c’è una separazione.
Il Pontefice visiterà il Memoriale di Tzitzernakaberd. Perché per gli Armeni questo luogo è così importante? 
Il Memoriale di Tzitzernakaberd è stato costruito per ricordare un milione e mezzo di vittime del genocidio degli Armeni che è cominciato nel 1915 nell’Impero Ottomano. La visita di questo luogo è un omaggio a tutti quelli che si sono sacrificati e che hanno pagato con il loro sangue per rimanere fedeli a Gesù. Per quasi cento anni nessuno ha avuto il coraggio di ricordare questo primo genocidio del XX secolo. Noi, Armeni, abbiamo dato tanti martiri lungo i secoli, comprese le vittime del comunismo.
L’altra tappa è la città di Gyumri…
Gyumri è la seconda città del Paese dopo Erevan, è la capitale culturale dell’Armenia. Ma vorrei ricordare che Gyumri è anche un luogo della sofferenza perché la città è stata colpita dal tremendo terremoto nel 1988 con decine di migliaia di morti. E questa ferita non è ancora rimarginata, allora la visita del Papa sarà anche un incontro con chi soffre ancora. Il Papa visiterà due cattedrali, quella apostolica e quella cattolica, e celebrerà la Messa per tutti.
Francesco finirà il suo pellegrinaggio in un luogo legato alla storia del cristianesimo armeno, il monastero Khor Virap che sorge sul luogo dove San Gregorio Illuminatore fu imprigionato per tredici anni, prima di battezzare il re Tiridate III, facendo dell’Armenia la prima nazione cristiana al mondo…   
La visita a Khor Virap è l’omaggio al nostro primo Katholicos e ad un grande santo. Secondo la tradizione San Gregorio Illuminatore incontrò Papa Silvestro (314–335).
L’Armenia vive un periodo delicato politicamente con il riaccendersi del conflitto nel Nagorno Karabakh, enclave armena nel territorio dell’Azerbaigian
Papa Francesco non è un politico e non farà politica. Allora sono convinto che verrà con il messaggio di pace ed amore fra gli uomini. La sua presenza, sue parole e suoi gesti sicuramente aiuteranno a pacificare le anime di tutti.
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(L’intervista a monsignor Raphaël François Minassian è stata pubblicata anche dal settimanale polacco NIedziela n.26 del 22 giugno)

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Włodzimierz  Rędzioch

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