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I Fatebenefratelli vendono l’ospedale San Giuseppe di Milano

Una scelta coerente ad un piano di razionalizzazione e sostenibilità, evitando speculazioni e garantendo la continuità medico sanitaria per almeno 18 anni

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È notizia di queste ore che il Fondo immobiliare AntirionÆsculapius, la cui politica di investimento è orientata all’acquisto di immobili nel settore ospedaliero e socio-sanitario, ha acquisito dall’Ente Ecclesiastico Provincia Lombardo Veneta dell’Ordine religioso Fatebenefratelli il complesso immobiliare che ospita l’Ospedale San Giuseppe di Milano, per un controvalore pari a 85 milioni di euro.
Il polo ospedaliero San Giuseppe è situato nel centro storico di Milano, a pochi metri da Piazza Sant’Ambrogio. Si articola attorno al corpo centrale edificato nel 1874 e consta di dieci edifici adiacenti e comunicanti tra loro, per una superficie complessiva di circa 35.000 mq. La struttura, dispone attualmente di 335 posti letto accreditati, 90 ambulatori, 7 sale operatorie e 2 sale parto, si è focalizzata sulla medicina di urgenza ed è diventata un punto di riferimento nella sanità lombarda per la Chirurgia della Mano. Le quote del Fondo acquirente sono state interamente sottoscritte dalla Fondazione Enpam, l’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri.
Per capire per quale motivo sia stato venduto il nosocomio, ZENIT ha intervistato il direttore generale del Fatebenefratelli, Andrea Belloli. La Provincia Religiosa – ha spiegato – rappresenta una delle principali realtà religiose italiane attiva da oltre 400 anni nella sanità, a seguito del riconoscimento dell’Ordine compiuto da Papa San Pio V il 1 gennaio 1571. Da alcuni anni la Provincia Lombardo Veneta in cooperazione con la struttura bancaria sta rimodulando il debito in modo da renderlo sostenibile. Il piano prevede la vendita di parte del patrimonio non gestito direttamente e non più funzionale alla realizzazione del carisma  di San Giovanni di Dio.
“Ci siamo mossi per risanare il nostro bilancio senza toccare strutture dove gestiamo direttamente il servizio ma semplicemente cedendo dove non siamo più presenti”, ha detto Belloli. “Per ridurre il nostro debito abbiamo previsto di dismettere e vendere alcuni cespiti non più gestiti direttamente dai Fatebenefratelli”.
Nel caso specifico si tratta  dell’Ospedale San Giuseppe, particolarmente prezioso, centro molto importante per la sanità pubblica della città di Milano, ma da quasi dieci anni non più gestito dai Fatebenefratelli e per questo inserito nel piano di dismissione. “Ci siamo preoccupati di non cederlo ad un fondo con obiettivi speculativi che avrebbero previsto modifiche di destinazione” ha sottolineato Belloli.
Nella vendita è stato attivato contestualmente un contratto che prevede la continuità di gestione di attività medico-sanitaria per almeno 18 anni. Per il direttore generale della Provincia Religiosa “bisogna prendere atto del fatto che era un nostro patrimonio ma che non eravamo più i protagonisti. Abbiamo quindi venduto a interlocutori seri e affidabili in linea con l’assicurazione della continuità dell’attività medico sanitaria”.
“Inoltre – ha aggiunto –  abbiamo condiviso tutti i passaggi che sono previsti con i livelli  istituzionali che riguardano sia la Congregazione Religiosa che le autorità Vaticane. Abbiamo chiesto e ottenuto le autorizzazioni a livello di Curia Generalizia dell’Ordine, approvate e trasmesse dalla Congregazione agli uffici competenti della  Santa Sede”.

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Antonio Gaspari

Cascia (PG) Italia Studi universitari a Torino facoltà di Scienze Politiche. Nel 1998 Premio della Fondazione Vittoria Quarenghi con la motivazione di «Aver contribuito alla diffusione della cultura della vita». Il 16 novembre del 2006 ho ricevuto il premio internazionale “Padre Pio di Pietrelcina” per la “Indiscutibile professionalità e per la capacità discreta di fare cultura”. Il Messaggero, Il Foglio, Avvenire, Il Giornale del Popolo (Lugano), La Razon, Rai tre, Rai due, Tempi, Il Timone, Inside the Vatican, Si alla Vita, XXI Secolo Scienza e Tecnologia, Mondo e Missione, Sacerdos, Greenwatchnews. 1991 «L'imbroglio ecologico- non ci sono limiti allo sviluppo» (edizioni Vita Nuova) . 1992 «Il Buco d'ozono catastrofe o speculazione?» (edizioni Vita Nuova). 1993 «Il lato oscuro del movimento animalista» (edizioni Vita Nuova). 1998 «Los Judios, Pio XII Y la leyenda Negra» Pubblicato da Planeta in Spagna. 1999 «Nascosti in convento» (Ancora 1999). 1999 insieme a Roberto Irsuti il volume: «Troppo caldo o troppo freddo? - la favola del riscaldamento del pianeta» (21mo Secolo). 2000 “Da Malthus al razzismo verde. La vera storia del movimento per il controllo delle nascite” (21mo Secolo, Roma 2000). 2001 «Gli ebrei salvati da Pio XII» (Logos Press). 2002 ho pubblicato tre saggi nei volumi «Global Report- lo stato del pianeta tra preoccupazione etiche e miti ambientalisti» (21mo Secolo, Roma 2002). 2002 ho pubblicato un saggio nel nel Working Paper n.78 del Centro di Metodologia delle scienze sociali della LUISS (Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli di Roma) «Scienza e leggenda, l’informazione scientifica snobbata dai media». 2003 insieme a VittorFranco Pisano il volume “Da Seattle all’ecoterrorismo” (21mo Secolo, Roma 2003). 2004 ho pubblicato insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti” (Edizioni Piemme). 2004 coautore con del libro “Emergenza demografia. Troppi? Pochi? O mal distribuiti?” (Rubbettino editore). 2004 coautore con altri del libro “Biotecnologie, i vantaggi per la salute e per l’ambiente” ((21mo Secolo, Roma 2004). 2006 insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti 2” (Edizioni Piemme). 2008 insieme a Riccardo Cascioli il libro “Che tempo farà… Falsi allarmismi e menzogne sul clima (Piemme). 2008, è stata pubblicata l’edizione giapponese de “Le bugie degli ambientalisti” edizioni Yosensha. 2009. insieme a Riccardo Cascioli “I padroni del Pianeta – le bugie degli ambientalisti su incremento demografico, sviluppo globale e risorse disponibili” (Piemme). 2010 insieme a Riccardo Cascioli, è stato pubblicato il volume “2012. Catastrofismo e fine dei tempi” (Piemme). 2011 Questo volume è stato pubblicato anche in Polonia con l’imprimatur della Curia Metropolitana di Cracovia per le e3dizioni WYDAWNICTTWO SW. Stanislawa BM.

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