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Finanze vaticane: sempre più verso una maggiore trasparenza

Presentato oggi il Rapporto Annuale 2014 dell’AIF, sulle attività di informazione finanziaria e di vigilanza per prevenzione e contrasto di riciclaggio e finanziamento del terrorismo

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È stato presentato questa mattina il Rapporto Annuale per il 2014 della Autorità di Informazione Finanziaria (AIF) della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano, sull’attività di informazione finanziaria e di vigilanza per la prevenzione e il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. Ad illustrare il documento che ripercorre le attività e le statistiche dello scorso anno di questo organo di ‘intelligence’ finanziario, sono stati il presidente René Brülhart e il direttore Tommaso Di Ruzza, in un briefing in Sala Stampa vaticana.

Come evidenziato nel Rapporto, il 2014 ha visto un continuo rafforzamento del quadro normativo e istituzionale di Santa Sede e Vaticano volto alla regolamentazione degli enti vigilati, incrementando la cooperazione internazionale dell’Autorità vaticana competente con le proprie controparti estere, e al consolidamento della prevenzione e del contrasto di potenziali attività finanziarie illecite.

“Con l’introduzione del Regolamento n. 1 – ha affermato Brülhart – abbiamo completato il quadro della vigilanza prudenziale della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. Con la sottoscrizione di Protocolli d’intesa con le altre Unità di Informazione Finanziaria di 13 paesi, inclusi Australia, Francia e Regno Unito, nonché con le Autorità di Regolamentazione di Germania, Lussemburgo e Stati Uniti d’America, abbiamo anche rafforzato massicciamente la cooperazione internazionale”.

Il sistema di reporting è stato consolidato dopo aver ricevuto delle segnalazioni di transazioni sospette (STS): sei nel 2012, 202 nel 2013 e 147 nel 2014. Questo sviluppo è una conseguenza sia della completa attuazione del quadro normativo, sia del sostanziale miglioramento delle prestazioni operative degli enti vigilati riguardo alla prevenzione dei crimini finanziari.

Sette rapporti sono stati trasmessi poi al Promotore di Giustizia vaticano per ulteriori indagini da parte dell’autorità giudiziaria. Il numero di casi di collaborazione bilaterale tra l’AIF e l’autorità estera competente è cresciuto da quattro del 2012, a 81 nel 2013 e 113 nel 2014.  Tale continuo incremento “è un risultato del sistematico sforzo intrapreso dall’AIF”, ha affermato Di Ruzza, “oltre che del forte impegno della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano, a cooperare attivamente con le altre giurisdizioni per prevenire e contrastare potenziali attività finanziarie illecite su scala globale”.

A partire dal 2012, il numero di dichiarazioni di trasporto transfrontaliero in uscita di denaro contante di importo superiore a 10.000 euro è diminuito costantemente da 1.782 (2012) a 1.557 (2013) e a 1.111 nel 2014. Allo stesso modo, le dichiarazioni di trasporto transfrontaliero in entrata si sono ridotte da 598 (2012) a 550 (2013) a 429 nel 2014. Questo fenomeno è dovuto ad un controllo più intenso da parte delle autorità competenti e all’introduzione di procedure rafforzate agli enti vigilati.

Da segnalare poi che, nel primo trimestre del 2014, l’AIF ha effettuato la prima ispezione in loco dello IOR, per verificare l’attuazione delle misure assunte al fine di prevenire e contrastare il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, a norma della Legge n. XVIII dell’8 ottobre 2013.

“La prima ispezione in loco dello IOR è una importante conseguenza e un concreto segnale dell’efficacia del sistema di antiriciclaggio e di lotta al finanziamento del terrorismo adottato dalla Santa Sede e dallo Stato della Città del Vaticano”, ha detto ancora Di Ruzza. E ha aggiunto: “Seguire attentamente l’attuazione del – e la conformità con il – nuovo quadro di regolamentazione prudenziale da parte degli enti vigilati sarà uno dei compiti fondamentali dell’AIF nel prossimo futuro”.

Dall’ispezione non sono risultate lacune essenziali da parte dello IOR. Come risultato dell’ispezione, l’AIF ha infine elaborato un Piano d’Azione per conseguire un completo e sistematico adeguamento delle procedure esistenti agli standard richiesti. 

Insomma si continua a proseguire verso la strada di trasparenza e legalità dei conti, avviata e auspicata da Benedetto XVI. Interrogato da ZENIT su che punto si sia arrivati in questo percorso, Brülhart ha spiegato che “si tratta di un processo. Quindi è difficile definire il chilometro a cui si è arrivati. Sicuramente abbiamo percorso una lunga strada e continueremo ad andare avanti”. 

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ZENIT Staff

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