Meeting with interreligious and ecumenical representatives at the apostolic nunciature in Nairobi

Viaggio Apostolico in Kenya - Foto © Copyright Servizio Fotografico L' Osservatore Romano

Ecumenismo e dialogo interreligioso: una urgenza in Africa

La pace nel Continente africano, come in altre parti del mondo, è ampiamente condizionata dalle relazioni tra le religioni

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In Africa, si fanno avanti, purtroppo, esperienze di tipo fondamentalista con le quali può diventare difficile ogni forma di collaborazione. Sono ancora aperte le ferite degli attacchi al Westgate Mall, al Garissa University College e a Mandera che il pontefice ha ricordato nel suo discorso ai rappresentanti delle altri religioni all’indomani del suo arrivo a Nairobi. Papa Francesco scegliendo ieri la Nunziatura Apostolica come luogo dell’incontro ecumenico e interreligioso, ha offerto all’evento e al suo incipiente viaggio apostolico un significato simbolico molto forte per la cultura africana.

Quando si vuole stabilire un legame di sincera amicizia e familiarità con l’interlocutore, infatti, lo si invita nella propria casa. La rappresentanza diplomatica della Santa Sede nella capitale del Kenya è per i kenioti come “la casa del Papa” nel loro paese. L’esperto osservatore e commentatore dell’Africa Ryszard Kapuscinski rilevò che l’africano crede all’esistenza di tre mondi diversi, anche se collegati l’uno con l’altro: la realtà tangibile e visibile, gli antenati morti e il mondo degli spiriti. A capo di questi tre mondi sta l’Essere Supremo.

Sul mistero di Dio, tuttavia, ogni comunità dell’Africa ha la sua cultura, un suo sistema di usi e di fedi, una propria lingua e i propri tabù e tutto ciò forma un intrico incredibilmente complicato. Per questo i grandi antropologi non hanno mai parlato di “religione africana” in generale, ben sapendo che non esiste niente di simile e che l’essenza dell’Africa sta nella sua sconfinata varietà. Tale varietà tuttavia ha un comune denominatore in una forte religiosità in antitesi al secolarizzato occidente.

È proprio dalle religioni che il Papa spera di stimolare con il dialogo la riconciliazione, giustizia e pace che rappresenta il grido dell’uomo africano lasciato ferito sulla strada della sua storia. La chiesa cattolica in Africa viene incoraggiata a continuare a costruire ponti di amicizia e, attraverso un ecumenismo spirituale orante e il conseguente discernimento della volontà di Dio, a impegnarsi nel “ministero della riconciliazione” (2Cor 5,18) che ci è stato affidato per mezzo di Cristo.

È questa la base dell’impegno ecumenico del quale il Vescovo di Roma si fa interprete e promotore. “Non possiamo combattere la battaglia per la riconciliazione, la giustizia e la pace in Africa da soli come chiesa cattolica”, affermò monsignor John Olorunfemi Onaiyekan, arcivescovo di Abuja (Nigeria), ai lavori del secondo Sinodo per l’Africa.

Il cardinale nigeriano teneva presente soprattutto l’Islam in espansione sull’intero Continente Nero al pari del Cattolicesimo e a discapito delle Religioni Tradizionali Africane. Uno dei punti controversi del dialogo è quello relativo alla richiesta al mondo islamico di «reciprocità» non solo nella libertà di culto, ma anche in quella di condividere la propria fede, di proporla, non imporla, di accettare e accogliere coloro che si convertono.

Se nei paesi a maggioranza cristiana il problema non sussiste, nei paesi a maggioranza islamica esiste discriminazione anche sui diritti civili. A chi decretava prematuramente “la morte di Dio” in ambito culturale, sociale e politico, le recenti recrudescenze del fondamentalismo religioso mostrano piuttosto una vitalità del fenomeno religioso. La pace in Africa come in altre parti del mondo è quindi ampiamente condizionata dalle relazioni tra le religioni.

Perciò, la promozione del valore del dialogo è importante perché i credenti lavorino nelle associazioni dedite alla pace e alla giustizia, in mutuo spirito di fiducia e sostegno, educando le famiglie ai valori dell’ascolto paziente e del rispetto reciproco senza paura. Il dialogo con le altre religioni, specialmente l’islam e la religione tradizionale africana, è  parte integrante della predicazione del Vangelo e dell’attività pastorale della chiesa in nome della riconciliazione e della pace.     

 
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Alfonso Maria Bruno

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