Dio si è fatto carne e porta su di sé le piaghe dei nostri fratelli. È questo servizio verso il prossimo il modello da seguire. Lo ha detto nell’omelia della Messa di stamattina a Casa Santa Marta Papa Francesco, invitando a diffidare da una fede ideologica e da un dio disincarnato.
Il Vangelo di oggi – in cui Gesù spiega ai discepoli che “se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” – è la testimonianza che “Dio ci ha fatto liberi, la scelta è nostra”, afferma il Vescovo di Roma.
Scegliere di seguirLo significa dunque prendere la sua croce. Perché – afferma il Papa – “Dio ha preso tutta la realtà umana, meno il peccato. Non c’è Dio senza Cristo. Un dio senza Cristo, ‘disincarnato’, è un dio non reale”.
Allontanarsi da questa realtà – ha ammonito Francesco – consiste nell’allontanarsi dalla Croce di Cristo, “dalla verità delle piaghe del Signore” e “anche dall’amore, dalla carità di Dio, dalla salvezza”. E consiste anche nel percorrere “una strada ideologica di Dio, lontana: non è Dio che venne a noi e si è fatto vicino per salvarci, ed è morto per noi”.
Per spiegare questa “realtà di Cristo”, il Papa cita il dialogo tra un agnostico e un credente, riportato il secolo scorso da uno scrittore francese. Alle perplessità dell’agnostico su come fosse possibile che Cristo è Dio, il credente rispose: “Eh, per me questo non è un problema. Il problema sarebbe stato se Dio non si fosse fatto Cristo”.
Dio fatto carne – prosegue Bergoglio – “è il fondamento delle opere di misericordia”. Infatti, “le piaghe dei nostri fratelli sono le piaghe di Cristo, sono le piaghe di Dio, perché Dio si è fatto Cristo”. Secondo il Papa, “non possiamo vivere la Quaresima senza questa realtà”. Il suo appello è a convertirsi “non a un Dio astratto, ma al Dio concreto che si è fatto Cristo”.
Un Cristo – ha detto infine Francesco – che ci chiede di “fare la volontà del Padre, come Lui”, cioè “prendere le croci di ogni giorno e rinnegare se stesso per seguire Cristo”. Dunque “non fare quello che io voglio, ma quello che vuole Gesù; seguire Gesù”.
Così si spiega anche il concetto di perdere la vita, “per guadagnarla dopo”. Del resto “è un continuo perdere la vita, perdere di fare quello che io voglio, perdere le comodità, essere sempre sulla strada di Gesù che era al servizio degli altri, all’adorazione di Dio. Quella è la strada giusta”.
“L’unico cammino sicuro – ha concluso il Papa – è seguire Cristo crocifisso, lo scandalo della Croce”.
PHOTO.VA
Santa Marta: "La fede non è ideologia, ma servizio per gli altri"
Nell’omelia della Messa mattutina, Papa Francesco ricorda che Dio si è fatto carne e che questo è “il fondamento delle opere di misericordia”