Anche le attività circensi possono fornire occasione per uno scambio ecumenico. Lo ha accennato il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, prefetto del dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, nel suo messaggio indirizzato ai membri del consiglio generale del Forum delle organizzazioni cristiane per la pastorale dei circensi e lunaparchisti, riunitosi a Montecarlo dal 22 al 24 gennaio.
Il dialogo ecumenico, scrive il porporato, richiede “la fiducia e la capacità di guardare l’altro attraverso il prisma della fede”, accompagnate dalla rinuncia “a ogni forma di sospetto e di competizione”, e “sollecita una maggiore apertura alle esigenze del mondo di oggi”, in particolare ai fini della “soluzione dei conflitti” e della “costruzione delle relazioni basate sull’amore e sul riconoscimento della pari dignità di tutti i figli di Dio”.
Un “dialogo aperto e rispettoso, paziente e generoso”, peraltro, è indicato da papa Francesco come “mezzo e strumento per affrontare i problemi del nostro pianeta e cercare soluzioni realmente efficaci”, favorendo la “cultura dell’incontro”.
L’incontro fraterno e il dialogo, ha poi concluso il capodicastero, portano “sotto la guida dello Spirito Santo, alla verità, alla riconciliazione e alla guarigione delle relazioni”.
Card. Peter Appiah Turkson, Katolinen - Commons Wikimedia (CC BY-SA 4.0)
Card. Turkson: “Più ecumenismo per la guarigione delle relazioni”
Il messaggio del prefetto del dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, al Forum della pastorale dei circensi e lunaparchisti