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La Sioot dice sí a petizione Ciwf contro abuso antibiotici in allevamento

Al raggiungimento delle 75mila firme, l’iniziativa avrà valore legale per richiedere al ministro della Salute, un piano nazionale regolatore sul loro utilizzo

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Cresce l’allarme sociale e globale sull’antibiotico resistenza, priorità dell’agenda internazionale, come hanno dimostrato i recenti speaking presso la sede dell’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità a Ginevra.
Finora solo tante parole ma nessuna soluzione, pur appurando che sono all’in circa 800 ogni anno le vittime in Svizzera, 7mila in Italia e 63mila negli Stati Uniti per questo abuso di antibiotici, che renderebbe inefficaci quelli finora a disposizione.
Un grande veicolo per questa deriva è costituito dall’allevamento, in Italia il 71% degli antibiotici acquistati è destinato alla filiera zootecnica, ambito nel quale è previsto un incremento dell’uso del 69% entro il 2030: una cifra altissima, che avrà ricadute negative sulla salute dei consumatori.
Si stima che in Italia entro il 2025 i decessi per antibiotico resistenza saranno saliti a 10 mila l’anno. A tal proposito, il prof. Marianno Franzini, presidente della SIOOT, che da anni propone l’ozonoterapia sia a uso medico che a uso veterinario, agricolo e zootecnico commenta la notizia: “Per la salute di tutti noi vi prego di condividere e far condividere questa petizione della Onlus CIWF (Compassion world farming) che si batte da anni per un allevamento etico, riguardante l’abuso di farmaci negli allevamenti. Questo è un gravissimo problema, al quale l’ozono e la SIOOT possono dare un’efficace risposta accontentando sia i consumatori sia gli allevatori”.
Al raggiungimento delle 75mila firme, la petizione popolare avrà valore legale per richiedere al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, un piano nazionale regolatore sull’uso di antibiotici in agricoltura e allevamento. Il link è cliccabile sul portale Change.org, oltre che dal sito ufficiale CIWF.
La SIOOT, società scientifica di ossigeno ozono terapia, è da quasi 30 anni in prima linea nella ricerca di salubrità negli allevamenti intensivi. Esemplare è il caso del veterinario e suinocoltore Paolo Garbelli, che in soli due anni dal passaggio all’ozono – attraverso un impianto ad hoc che insuffla O3 nelle stalle e nell’acqua della broda dei maiali – ha ridotto del 95% l’uso di chemioterapici, antibiotici e antimicotici, con un aumento della qualità e salubrità delle carni e anche un sostanziale incremento delle vendite dei suoi prodotti all’estero, dove vige un alto standard qualitativo.
E lo stesso vale per l’agricoltura, dove ai pesticidi e a medicamenti di vario tipo si è sostituito il BIOZON F1, un olio con ozono che ha permesso all’oliveto dell’azienda agricola Ciarletti di rimanere “bio“, sconfiggere la mosca olearia e continuare e guadagnarsi il premio: Diploma Gran Menzione del premio “Oro Verde dell’Umbria”.

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Rita Ricci

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