“Profonda delusione” è stata espressa dai vescovi statunitensi per la sentenza con cui la Corte Suprema ha bocciato la riforma dell’immigrazione, voluta dal presidente Barack Obama.
I giudici hanno sostanzialmente confermato la sentenza di una Corte d’Appello federale che aveva bocciato la legge, e contro cui, a sua volta, era ricorsa l’Amministrazione. La nuova normativa era stata impugnata da 27 governatori repubblicani, capeggiati dal governatore del Texas.
“Questa decisione significa che milioni di famiglie continueranno a vivere nel terrore di essere deportate e private della possibilità di migliorare le loro vite con l’educazione e un buon lavoro”, ha dichiarato in una nota, monsignor Eusebio Elizondo, presidente della Commissione episcopale per le migrazioni, secondo il quale “è necessario fare uscire la gente dall’ombra” ed evitare di separare le famiglie di immigrati.
La Conferenza Episcopale Statunitense aveva infatti caldeggiato una riforma dell’immigrazione fondata su due capisaldi: nessuna espulsione per genitori senza documenti di figli nati negli USA e protezione assoluta per gli immigrati giunti nel Paese da bambini.
Una sconfitta, quindi, per l’episcopato americano che, tuttavia, non depone le armi. “Le persone non cessano di essere nostri fratelli e sorelle solo perché sono immigrati irregolari: quale che sia il modo in cui sono arrivati qui, non possiamo perdere di vista la loro umanità, senza perdere la nostra”, conclude monsignor Elizondo.
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USA: bocciata riforma immigrazione, le delusione dei vescovi
Mons. Elizondo: “Milioni di famiglie vivranno nel terrore di essere deportate”