Mons. Lorenzo Minuti (foto Sandro Leoni)

Addio a monsignor Minuti: fu presidente del Gris

Il ricordo del cardinale Comastri: “Capiva che la difesa della verità della nostra religione è un modo eccezionale di amare il prossimo”

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Martedì 14 giugno è morto monsignor Lorenzo Minuti, secondo presidente del Gris (Gruppo di ricerca e informazione socio religiosa). Ad annunciare la scomparsa è stato un comunicato dello stesso Gris in cui si legge che il decesso è avvenuto nella Residenza sanitaria assistenziale – Oasi Tabor, delle Suore Ancelle della Visitazione, a Santa Marinella, dove il sacerdote era ospitato da alcuni anni.
Nato a Lussinpiccolo, in Croazia, nel 1925, monsignor Minuti è stato ordinato presbitero il 16 aprile 1949 a San Giovanni in Laterano. Era Canonico di San Pietro. Dal 1996 al 2002 è stato presidente nazionale del Gris e conduttore di Radio Maria per molti anni a partire dal 1992. Contestualmente ha fondato il Gris nella diocesi di Roma.
“A monsignore – si legge nel comunicato – premeva sempre che l’opera apostolico-apologetica del Gris avesse come scopo sia la difesa della verità cattolica sia l’aiuto alle vittime delle sette e movimenti religiosi alternativi, che insidiano la fede con vari miraggi che si risolvono in scelte autodistruttive”.
Giovedì 16 giugno, alle 10, è stato celebrato il funerale a San Pietro, in Vaticano. Ha presieduto la celebrazione eucaristica il cardinale Angelo Comastri, arciprete della basilica. [S.L.]
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Di seguito il testo dell’omelia del cardinale Comastri:
Lo scrittore francese Paul Claudel in gioventù era ateo. Cadde in ginocchio nella Cattedrale di Notre Dame di Parigi, durante il canto del Vespro nel pomeriggio del giorno di Natale dell’anno 1886. Più tardi dirà: «Quando sentii le parole “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio” dentro di me esclamai: “Come doveva essere felice la Madonna e come devono essere felici i credenti! Signore, voglio anch’io essere credente!”». Da quel momento è iniziato il suo cammino di fede e – secondo la sua testimonianza – cambiò il suo rapporto anche con la morte.
Infatti è stato Paul Claudel a dire: «La morte dovrebbe essere la cosa più bella, se noi amassimo veramente Dio. Che cosa c’è di più bello dell’arrivare tra le braccia di Dio, che è la sorgente stessa della bellezza e la sorgente stessa della felicità?».
Il nostro caro Canonico Mons. Lorenzo Minuti è arrivato tra le braccia di Dio. La sua vita è stato un cammino costante e fedele verso il Signore. Ha speso lunghi anni della sua vita nell’insegnamento ai giovani e l’insegnamento era per lui un servizio per la crescita spirituale degli alunni: nella cattedra egli è stato sempre profondamente sacerdote e così lo ricordano coloro che lo hanno avuto come insegnante.
Quando lasciò l’insegnamento, si dedicò con passione ammirevole a difendere la fede cattolica dall’aggressione delle sette. Capiva che la difesa della verità della nostra religione è un modo eccezionale di amare il prossimo: la verità, infatti, secondo le parole di Gesù, ci rende liberi perché è la luce che dà senso alla vita umana. E la verità si è fatta carne in Gesù e in Gesù si è fatta a noi vicina e avvicinabile fino a diventare “pane” per nutrire le nostre anime e curare la nostra debolezza.
Per questo, Mons. Minuti ha difeso strenuamente la figura di Gesù, l’insegnamento di Gesù, la divinità di Gesù e la Chiesa di Gesù!
E, per questo servizio, dobbiamo essergli tutti profondamente grati.
L’ho incontrato l’ultima volta pochi anni fa a Santa Marinella, quando andai a visitarlo presso le zelanti e premurose Suore che l’hanno ospitato e assistito fino all’ultimo respiro.
Gli dissi: “Come va, Monsignore?”.
Mi rispose: “Aspetto!”. E poi sorrise e aggiunse: “Lei sa Chi aspetto!”.
Ora l’attesa è finita e noi l’accompagniamo con la preghiera affinché l’ingresso nella Festa dei Santi non abbia alcun ritardo.

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ZENIT Staff

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