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“È Gesù che ci infonde l’inquietudine per cambiare ed essere migliori”

Papa Francesco dedica l’Udienza Giubilare al tema del perdono dei peccati e della conversione, intesa come l’abbandono di una strada che non rende felici

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“Conversione” e “perdono dei peccati” sono state le parole chiave dell’Udienza Giubilare tenuta stamattina in piazza San Pietro da papa Francesco. Si tratta di due aspetti che qualificano la “misericordia di Dio che, con amore, ha cura di noi” e che sono già richiamate nel mandato che Cristo affida ai discepoli al momento dell’Ascensione (Lc 24,45-48), ha spiegato in apertura il Pontefice.
In particolare la conversione è “presente in tutta la Bibbia” e indica principalmente l’invito al popolo a “ritornare al Signore”, chiedendogli perdono e cambiando stile di vita, “basandosi sulla certezza che Egli ci ama e il suo amore è sempre fedele”.
Rispetto ai profeti veterotestamentari, ha osservato il Santo Padre, “Gesù insiste ancora di più sulla dimensione interiore della conversione. In essa, infatti, tutta la persona è coinvolta, cuore e mente, per diventare una creatura nuova”, che “cambia il cuore” e “si rinnova”.
Quando Gesù chiede la conversione “non si erge a giudice delle persone, ma lo fa a partire dalla vicinanza, dalla condivisione della condizione umana, e quindi della strada, della casa, della mensa”, attraverso una “presenza amabile”, ha aggiunto il Papa, menzionando l’esempio concreto delle conversioni di Matteo (cfr Mt 9,9-13) e di Zaccheo (cfr Lc 19,1-10), che cambiarono vita, allorché si sentirono “amati da Gesù e, attraverso di Lui, dal Padre.
Ci si converte, quindi, quando “accogliamo il dono della grazia” e le nostre conversioni sono tanto più autentiche, quando “ci accorgiamo delle necessità dei fratelli e siamo pronti ad andare loro incontro”.
Spesso e volentieri, chiunque di noi sente “l’esigenza di un cambiamento che coinvolga tutta la nostra persona” e di abbandonare una strada che “non darà frutto”, producendo “una vita inutile”, che non rende felici.
Gesù, però, “con la mano tesa”, ci viene incontro e ci dice: “vieni da me. Il lavoro lo faccio io. Io ti cambierò il cuore. Io ti cambierò la vita. Io ti farò felice”. Rivolto ai fedeli, il Papa ha chiesto: “Cosa pensate voi: credete in questo o no?”. Dopo aver udito un coro di “sì”, ha proseguito: “Gesù che è con noi ci invita a cambiare vita. È Lui, con lo Spirito Santo che ci semina questa inquietudine per cambiare vita ed essere un po’ migliori”.
Francesco ha quindi esortato a raccogliere questo “invito del Signore” e a non porre “resistenze”, perché “solo se ci apriamo alla sua misericordia, noi troviamo la vera vita e la vera gioia”. È fondamentale “spalancare la porta e Lui fa tutto il resto”, per “guarirci e portarci avanti. Vi assicuro che saremo più felici”, ha poi concluso il Papa.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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