Le Pontificie Opere Missionarie (POM) sono l’espressione di una Chiesa sempre più consapevole della sua natura evangelizzatrice, portata poi a maturazione dal Concilio Vaticano II.
Lo ha ricordato papa Francesco, ricevendo oggi in udienza nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, i partecipanti all’Assemblea delle POM, nel centenario della fondazione della Pontificia Unione Missionaria del Clero (31 ottobre 1916). Assieme ai direttori nazionali delle POM, erano presenti i collaboratori della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, accompagnati dal Prefetto, il cardinale Fernando Filoni.
La Pontificia Unione Missionaria, ha ricordato il Papa, furono ispirate dall’intuizione del beato Paolo Manna (1872-1952), missionario del PIME, che “comprese molto bene che formare ed educare al mistero della Chiesa e alla sua intrinseca vocazione missionaria è una finalità che riguarda tutto il santo Popolo di Dio, nella varietà degli stati di vita e dei ministeri”.
Fu proprio il beato Manna a individuare nell’Unione Missionaria “il compito di illuminare, di infiammare, di agire organizzando i sacerdoti, e per essi tutti i fedeli, in ordine alle missioni”.
La sua intenzione, ha precisato il Santo Padre, non fu quella di ridurre l’organismo a “una realtà semplicemente clericale” ma di “sostenere la gerarchia nel suo servizio alla missionarietà della Chiesa, propria di tutti: fedeli e pastori, sposati e vergini consacrati, Chiesa universale e Chiese particolari”.
Ai direttori nazionali delle POM, il Pontefice ha ricordato che “la missione fa la Chiesa e la mantiene fedele al volere salvifico di Dio”, pertanto, pur essendo importante preoccuparsi “della raccolta e della distribuzione degli aiuti economici”, da loro “diligentemente” amministrati in favore di “tante chiese e tanti cristiani bisognosi”, Francesco ha esortato i suoi ospiti odierni a non limitarsi “soltanto a questo aspetto”.
Per il Papa, anche nelle missioni, è necessaria una “mistica”, nonché una “passione evangelizzatrice”. “Io ho paura – ve lo confesso – che la vostra opera rimanga molto organizzativa, perfettamente organizzativa, ma senza passione – ha aggiunto -. Questo lo può fare anche una ONG, ma voi non siete una ONG!”.
Se proprio qualcosa è necessario sacrificare, ha aggiunto Bergoglio, allora è meglio sacrificare la “organizzazione”, andando avanti con la “mistica dei Santi e dei Martiri”, da lui indicata come ciò di cui le POM hanno oggi più bisogno.
Ai direttori nazionali, il Pontefice ha suggerito un “generoso lavoro di formazione permanente alla missione”, che non sia soltanto “intellettuale” ma “inserito in questa ondata di passione missionaria, di testimonianza martiriale”.
Solo così, “le Chiese di recente fondazione, aiutate da voi per la loro formazione missionaria permanente, potranno trasmettere alle Chiese di antica fondazione, a volte appesantite dalla loro storia e un po’ stanche, l’ardore della fede giovane, la testimonianza della speranza cristiana, sostenuta dal coraggio ammirabile del martirio”.
Il Santo Padre ha quindi incoraggiato i direttori delle POM a “servire con grande amore le Chiese che, grazie ai martiri, ci testimoniano come il Vangelo ci renda partecipi della vita di Dio, e lo fanno per attrazione e non per proselitismo”.
Nell’Anno della Misericordia, il Papa ha auspicato che “l’ardore missionario che consumava il beato Paolo Manna, e dal quale scaturì la Pontificia Unione Missionaria, continui ancora oggi a far ardere, appassionare, rinnovare, ripensare e riformare il servizio che questa Opera è chiamata ad offrire alla Chiesa intera”.
Le POM, quindi, dovranno “convertirsi con questa passione missionaria” e ripensare se stesse “nella docilità allo Spirito Santo, in vista di una adeguata riforma delle sue modalità – adeguata riforma, cioè conversione e riforma – attuative e di un autentico rinnovamento per il bene della formazione permanente alla missione di tutte le Chiese”.
Al momento della benedizione finale, papa Francesco ha chiesto ai rappresentanti delle POM di pregare per lui “perché non scivoli nella ‘beata quiete’; perché anch’io abbia ardore missionario per andare avanti”.
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Il Papa alle POM: “Non puntate sull’organizzazione ma sulla mistica della santità e del martirio”
Ricevendo i direttori nazionali delle Pontificie Opere Missionarie, in occasione del loro centenario, Francesco li esorta a tenere viva la “passione evangelizzatrice”