Il più grande campo profughi della Grecia, Idomeni – visitato lo scorso anno anche dal card. Tagle – chiude i battenti. Le operazioni di sgombero sono state già avviate ieri mattina e i migranti verranno trasferiti gradualmente verso altre aree organizzate e allestite appositamente per l’accoglienza. Il portavoce del Governo greco per la crisi dei rifugiati, Giorgos Kyritsis, assicura che la polizia non userà la forza.
Situato al confine con la Macedonia, il campo ha dato rifugio e ospitalità da febbraio ad oltre 8400 persone, la maggioranza delle quali sono famiglie bloccate in Grecia a causa della chiusura della “rotta balcanica”.
L’evacuazione del campo – riferiscono fonti governative – avverrà “lentamente” e “nella calma”, senza tensioni né violenze. Le forze dell’ordine schierate per le operazioni sono circa 1400 e il ricollocamento dei migranti durerà, secondo le previsioni, dieci giorni. Già ieri, all’alba, alcuni gruppi sono stati fatti salire a bordo di autobus dalle forze di sicurezza per essere condotti nei luoghi che li ospiteranno.
I giornalisti sono stati tenuti a distanza dalla polizia, così come i volontari.
© Save the Children
Chiude campo profughi Idomeni. Ieri all'alba le prime operazioni di sgombero
Oltre 600 migranti trasferiti in centri accoglienza allestiti appositamente. Da febbraio il campo ha dato rifugio a 8.400 persone