Il Coriolano è l’opera di Shakespeare ispirata alle gesta del condottiero romano Caio Marzio detto “Coriolano”, reso leggendario dai racconti Ab Urbe Condita di Tito Livio per aver espugnato, da solo, la città di Coriolo.
Una tragedia allegorica sulle pericolose derive della superbia e sul complesso edipico che contraddistingue il giovane, tanto da esser definito “bambino piagnucolante” dagli altri soldati.
Una versione ridotta della pièce – vincitrice nel 2015 della VII edizione della rassegna Salviamo i talenti – è ora in scena al teatro Vittoria di Roma secondo l’adattamento del regista Simone Ruggiero. Un premio che ha consentito a tutta la compagnia di rappresentare lo spettacolo al Teatro Vittoria, dal 19 al 29 maggio e dare sfoggio delle proprie capacità. Un esperimento ben riuscito, carico di pathos e di colpi di scena dove trionfano l’azione e la forza fisica, in sintonia con l’epoca aurea romana dove a prevalere erano la superiorità fisica e strategica dell’esercito.
Emotivamente coinvolgente è la performance del protagonista Luca Avallone, che incanta il pubblico col suo sguardo altero e la gestualità fiera. Reduce dal successo televisivo Un’altra vita per la regia di Cinzia Th Torrini, presto sarà sul grande schermo in Le grida del silenzio diretto dall’esordiente Alessandra Carlesi.
Altrettanto bravi e intensi sono gli interpreti dei commilitoni romani e degli avversari volsci: rispettivamente Matteo Antonucci e Matteo Milani, Nicolas Zappa e Danilo De Luca. Tutti molto espressivi e dalla grande prestanza fisica, realmente necessaria per affrontare i tanti combattimenti previsti. Degne di nota, anche, le performance di Laura Monaco, che interpreta Volumnia, l’ingombrante madre di Coriolano e del popolano Loris De Luna. In scena, inoltre, il regista Simone Ruggiero che veste i panni del patrizio Menenio Agrippa, nel ruolo di amico e coscienza critica di Coriolano.
Fondamentale è la musica di sottofondo, che enfatizza il pathos dello spettacolo e definisce i momenti: tutte composizioni originali di Marco Raoul Marini, 26 anni, autore e musicista jazz romano, già noto tra le compagnie teatrali. Lo strumento predominante è il timpano, che non solo scandisce il ritmo, ma conferisce anche un’intonazione; presenti anche tutti i classici strumenti da orchestra: violini, archi, la viola e il violoncello, contrabbasso e l’indiano sitar, che conferisce un effetto esotico e straniante. Presenti nelle fasi salienti come l’inizio e la fine, anche il coro, essenziale nelle tragedie. “Gli strumenti sono virtuali, generati da software altamente professionali. Tuttavia preferisco – precisa l’autore – realizzare una traccia per volta, concentrandomi sulle note che suono, per rendere l’effetto complessivo più naturale”.
Uno spettacolo all’insegna dei giovani talenti, che impressionano per umiltà e presenza scenica, con una strada già tracciata verso l’Olimpo dei grandi interpreti.
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Dal 19 al 29 maggio al Teatro Vittoria
Coriolano
di William Shakespeare
Regia e adattamento: Simone Ruggiero
Con Luca Avallone, Laura Monaco, Nicolas Zappa, Simone Ruggiero, Andrea Carpiceci, Matteo Vignati, Matteo Milani, Matteo Antonucci, Danilo De Luca, Loris De Luna, Chiara Dellarossa
Assistente alla regia: Annalisa Elba
Musiche: Marco Raoul Marini
Scenografie: Matteo Milani
Costumi: Giulia Pagliarulo Marika Argentini
Fotografo: Francesco Bonomo
Fotoediting: Federica Passarelli
Coriolano (Zenit - RR)
“Coriolano”: il riscatto dei giovani talenti
Convincente rappresentazione della pièce shakespeariana diretta da Simone Ruggiero, in scena al Teatro Vittoria, con pregevoli musiche di Marco Raoul Marini